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Con la vittoria sulla Roma, ma la conseguente vittoria della Juventus, ieri si è concluso il campionato della Fiorentina Women's di Antonio Cincotta. Un secondo posto che vale sì la Champions League, ma che fa venire un po' di amaro in bocca per la distanza dalla prima: un solo punto.

I rimpianti stagionali sono pochi. Diciotto vittorie, un pareggio e tre sconfitte. Con un po' più di attenzione e fortuna all'Allianz Stadium e un pizzico di garra in più nell'andata a Roma, saremmo a parlare di altro. Però con i se e con i ma non si va da nessuna parte, anzi.

Arrivare in questa situazione, alla fine del campionato della rinascita è comunque un grande traguardo per la formazione di Cincotta che, perse Bartoli e Linari, ha ricreato una squadra forte, competitiva e ricca di prospettive.

Perchè non è stato un monologo in campo. Si sono viste tante giovani, come Fusini e Kongouli, ed il progetto viola al femminile è ripartito e si è dimostrato in un ottimo stato di salute.

Una Supercoppa vinta, la finale di Coppa Italia, un secondo posto e tanta voglia di continuare a stupire. Perchè Cincotta è un programmatore. Infatti, senza Kostova e Clelland a lungo infortunate, il tecnico milanese ha saputo creare un gruppo capace di restare in cima alla classifica nonostante due defezioni importantissime.

Antonio Cincotta è un vincente, perchè tre finali di Coppa consecutive non sono e non possono essere un caso. Quindi, il tempo gli darà ragione. Intanto una Fiorentina, almeno, in Europa c'è-


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