I primi indizi lasciano spazio a molte interpretazioni. Il centrocampo che verrà è ancora un rebus
Inizia a prendere forma la Fiorentina 2022/2023. Dopo il rinnovo del contratto dell’allenatore Vincenzo Italiano, si è attivata anche la pista calciomercato. Non è stato ancora ufficializzato nessun acquisto, ma alcuni giocatori sono già pronti a indossare la maglia viola. In primis, Rolando Mandragora, che ha già svolto le visite mediche ieri, ma anche Luka Jovic, che con ogni probabilità sarà a Firenze prima della partenza per Moena. Inoltre, ieri è stata la giornata dell’accelerata decisiva per Pierluigi Gollini (LEGGI QUI).
Tra i tre nomi fatti, tutti molto vicini alla Fiorentina, il colpo ufficioso è il centrocampista ex Juventus. In particolare, con il suo arrivo cambiano le carte in tavola per quanto riguarda il centrocampo. Il reparto sarebbe stato da aggiustare in ogni caso, dopo il mancato riscatto di Lucas Torreira. Adesso, la Viola si è garantita un centrocampista duttile e versatile, che può essere usato come mediano davanti alla difesa o come mezzala.
Il fatto che Mandragora, nella sua ultima esperienza nella Torino granata, giocasse nel centrocampo a due del 3-4-2-1 di Juric, lascia aperte molte possibilità e chiavi tattiche. Il classe 1997 si è dimostrato lucido e bravo nel dettare i tempi di gioco, oltre a saper usare entrambi i piedi con qualità e ad avere qualche gol nelle gambe (soprattutto nelle esperienze precedenti). In più, la cifra pagata dalla Fiorentina, che dovrebbe aggirarsi tra gli 8,5 e i 9 milioni di €, è importante, sintomo di una scelta forte, che difficilmente si limiterà all’aver trovato una riserva ad Amrabat.
Anche perché, pensandoci bene, le caratteristiche di Mandragora sono sicuramente più offensive rispetto a quelle del marocchino, mastino fisico e roccioso. Se in mediana si piazza quest’ultimo, è più semplice prendersi la licenza di schierare due mezzali tecniche. Con Mandragora arretrato come play, invece, la necessità di un centrocampista muscolare aumenta. L’interpretazione dell’ex Torino è difficile da prevedere: ma quindi, mediano o mezzala? La risposta verrà data dal tempo e dal cervello di Italiano. Occorre prepararsi per aspettarsi di tutto.
Attenzione anche ai nuovi nomi in circolazione, sui quali però non c’è ancora niente di troppo concreto. Nella lista della Fiorentina, c’è Dennis Praet, anche lui passato alla corte di Juric nell’ultima stagione e pallino di Pradè, che lo portò alla Sampdoria. Un suo eventuale acquisto darebbe il largo all’estro e alla fantasia, con qualità tecnica ed esperienza europea che fanno da contraltare a problemi fisici frequenti. Occhio a Nedim Bajrami, ragazzo che piace tantissimo a Italiano. L’Empoli non abbassa le pretese, ma la carta Zurkowski potrebbe risultare utile per consegnare al mister un giovane centrocampista offensivo in rampa di lancio.
Insomma, la Fiorentina ha un nuovo centrocampista, ma la pentola non ha smesso di bollire. Ad oggi, è complicato prevedere il futuro del reparto, ma al tempo stesso è intrigante immaginarselo.
Tra i tre nomi fatti, tutti molto vicini alla Fiorentina, il colpo ufficioso è il centrocampista ex Juventus. In particolare, con il suo arrivo cambiano le carte in tavola per quanto riguarda il centrocampo. Il reparto sarebbe stato da aggiustare in ogni caso, dopo il mancato riscatto di Lucas Torreira. Adesso, la Viola si è garantita un centrocampista duttile e versatile, che può essere usato come mediano davanti alla difesa o come mezzala.
Il fatto che Mandragora, nella sua ultima esperienza nella Torino granata, giocasse nel centrocampo a due del 3-4-2-1 di Juric, lascia aperte molte possibilità e chiavi tattiche. Il classe 1997 si è dimostrato lucido e bravo nel dettare i tempi di gioco, oltre a saper usare entrambi i piedi con qualità e ad avere qualche gol nelle gambe (soprattutto nelle esperienze precedenti). In più, la cifra pagata dalla Fiorentina, che dovrebbe aggirarsi tra gli 8,5 e i 9 milioni di €, è importante, sintomo di una scelta forte, che difficilmente si limiterà all’aver trovato una riserva ad Amrabat.
Anche perché, pensandoci bene, le caratteristiche di Mandragora sono sicuramente più offensive rispetto a quelle del marocchino, mastino fisico e roccioso. Se in mediana si piazza quest’ultimo, è più semplice prendersi la licenza di schierare due mezzali tecniche. Con Mandragora arretrato come play, invece, la necessità di un centrocampista muscolare aumenta. L’interpretazione dell’ex Torino è difficile da prevedere: ma quindi, mediano o mezzala? La risposta verrà data dal tempo e dal cervello di Italiano. Occorre prepararsi per aspettarsi di tutto.
Attenzione anche ai nuovi nomi in circolazione, sui quali però non c’è ancora niente di troppo concreto. Nella lista della Fiorentina, c’è Dennis Praet, anche lui passato alla corte di Juric nell’ultima stagione e pallino di Pradè, che lo portò alla Sampdoria. Un suo eventuale acquisto darebbe il largo all’estro e alla fantasia, con qualità tecnica ed esperienza europea che fanno da contraltare a problemi fisici frequenti. Occhio a Nedim Bajrami, ragazzo che piace tantissimo a Italiano. L’Empoli non abbassa le pretese, ma la carta Zurkowski potrebbe risultare utile per consegnare al mister un giovane centrocampista offensivo in rampa di lancio.
Insomma, la Fiorentina ha un nuovo centrocampista, ma la pentola non ha smesso di bollire. Ad oggi, è complicato prevedere il futuro del reparto, ma al tempo stesso è intrigante immaginarselo.
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