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Questo pomeriggio il giornalista de l'Arena Simone Antolini, durante un collegamento con Radio Bruno, ha avuto modo di fare il punto della situazione in casa Hellas Verona. Questo le sue considerazioni sulla squadra di Paolo Zanetti:

“Il Verona arriva alla partita di domani con un livello di autostima migliore, molto piu tranquillo e con una posizione di classifica che gratifica per quelli che sono gli obiettivi della squadra. Spesso e volentieri i numeri non dicono tutto, ma di questo Verona credo che ci dicano molto: ha gia 4 punti in piu della gestione Baroni, e tra le piccole è quella che segna di piu. Allo stesso tempo incassa molte reti, dimostrandosi molte volte poco equilibrato. Prima della vittoria contro la Roma eravamo reduci da 6 sconfitte in 7 partite, l'unica vittoria è stata nello scontro salvezza contro il Venezia”.

“Questo Verona è molto diverso da quello di Baroni”

Ha poi sottolineato le differenze tra la gestione Baroni e quella Zanetti: “Quello che è cambiato è il riflesso che da l'allenatore sulla squadra. Baroni era un perfetto equilibratore: che sembrava, da fuori, non farsi sentire, ma che nei momenti piu difficili è riuscito a gestire al meglio il gruppo. Lo scorso anno il Verona ha fatto moltissimi risultati negativi, ma nonostante tutto è sempre riuscito a rimanere vivo. La grande rivoluzione di gennaio, non è semplice: riuscire a correre, quando ti cambiano le gambe in corsa non è semplice. Zanetti da parte sua è un tecnico che ha un percorso molto diverso, è molto piu trascinatore: la sua è una squadra di pancia che non molla nulla fino alla fine, provando sempre a fare risultato”.

“Ecco come è cambiato la squadra: Tengstedt è un giocatore forte”

Qualche parola anche per la dirigenza: “Abbiamo un direttore sportivo che ogni anno fa miracoli, riuscendo a pescare in mercati dove gli altri non riescono con budget limitatissimi. Ha dato a Zanetti una squadra con un piccolo zoccolo duro, capace di trascinare tutto il resto. E' anche vero che qualche limite in difesa continuano a dimostrarlo. Il riscatto di Dawisowicz non ha dato le certezze che ci si aspettava. Tengstedt? Per caratteristiche potrebbe essere paragonato ad un totem offensivo come Djuric, che conosciamo molto bene anche a Verona. E' bravo a giocare spalle alla porta, ma quando si gira è capace di trovare spesso la porta. Crea spazio per gli esterni, apre il campo ai compagni trovandosi spesso molto lontano dal campo: è uno di quei giocatori che svaria su tutto l'attacco. Ed oltre ad avere un gran fisico lui ha dimostrato anche di avere una ottima tecnica”.

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