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Tecnico della Fiorentina nella stagione 1997-1998, Alberto Malesani da qualche anno ha detto addio alla carriera in panchina e si è dedicato ai vitigni del suo Veneto aprendo un’azienda vinicola. L’ex allenatore viola ha parlato al canale della Lega Serie A soffermandosi anche sull’avventura alla Fiorentina, ma non soltanto.

‘Posso solo parlar bene di Cecchi Gori’

‘Ho scoperto la Serie A con la Fiorentina. Un altro mondo, positivo per certi versi e negativo per altri. Nelle gestioni a grandi livelli ci sono molte interferenze. Il rapporto con Vittorio Cecchi Gori? Era un uomo buono, vulcanico e istintivo, di cui posso solo parlare bene. Voleva sempre andare contro corrente. Avevo un accordo a gennaio per restare a Firenze, tutti mi volevano e lui aveva avuto un attimo di titubanza e poi non voleva rinnovare il contratto. Io poi ho preso accordi col Parma’.

‘Auguro a tutti un calciatore come Batistuta. Alla Fiorentina abbiamo fatto un grande calcio’

“Non ho mai litigato con Edmundo, anche se sembrerà strano. L’ho visto molto triste dopo certe mie decisioni di non farlo giocare; una volta ambientatosi, Edmundo, che respirava proprio aria brasiliana, è stato importante per la mia carriera assieme a grandi campioni come Toldo, Rui Costa, Batistuta e via di seguito. Eravamo un gruppo fantastico a Firenze ed abbiamo fatto un grande calcio. Batistuta era un grande calciatore ma prima un grande uomo, uno che ti dà una mano indipendentemente da chi sei, non ti abbandona. Auguro a tutti i tecnici di avere un calciatore così”.

Un popolo che ancora mostra grande affetto

‘A distanza di anni, tutto torna. I Fiorentini ovunque li trovi, non solo a Firenze, anche al Polo Nord, mi offrono qualcosa bere, dal caffè a qualsiasi cosa. Mi vogliono ancora bene’.

‘Mutu, Sousa e Italiano: già proiettati al futuro’

‘Ho conosciuto tanti giocatori e potrà sembrare strano ma Adrian Mutu aveva un quadernino e ogni allenamento che facevamo se lo segnava, era appassionato di tattica. Un altro era Paulo Sousa, poi Vincenzo Italiano. Gente già proiettata con la testa al futuro’.

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