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Rocco Commisso e Joe Barone. Foto: Luca Fanfani/Fiorentinanews.com
Rocco Commisso e Joe Barone. Foto: Luca Fanfani/Fiorentinanews.com

Non c'è solo la parte economica e la scomodità dello spostamento dietro ai bastoni tra le ruote che la Fiorentina sta ponendo sul piano restyling del Franchi. Come sottolinea Repubblica, la società viola sta facendo e farà di tutto per evitare che i cantieri partano a marzo: il motivo principale è tutto politico.

E la Caserma Perotti? La situazione

Commisso e Barone confidano nelle amministrative in programma a giugno: la speranza è che ci sia un cambio colore alla guida della città e che l'eventuale nuovo fronte politico contribuisca al reperimento di un'area nuova su cui immaginare la costruzione dello stadio. Il Min. Salvini, post visita al Viola Park, ha fatto riferimento alla Caserma Perotti: area già sondata, per la quale i tempi andrebbero sui 5-6 anni. 

E in caso di futura cessione…

Non è solo l'attualità però l'esigenza: anche nell'ottica di una prossima cessione del club infatti, la proprietà italo-americana vorrebbe presentare la Fiorentina sul mercato con un'area già pronta per la costruzione del nuovo impianto. Uno scenario ben più appetibile rispetto a quello con i lavori in corso al Franchi.

 

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