Onofri: "All'andata fu una falsa partenza del Genoa, ora la situazione è molto diversa. Gudmundsson incide anche senza segnare"
Questo pomeriggio l’ex difensore de Genoa Claudio Onofri, durante un collegamento con Radio Bruno, ha avuto modo di analizzare alcuni temi a poco piu di due giorni dalla sfida tra il Grifone e la Fiorentina di Vincenzo Italiano. Queste le sue dichiarazioni:
“Nella prima partita di campionato con i viola il Genoa purtroppo parti molto male, e sono convinto che molto è stato influenzato dal gol preso dopo due minuti. Nei mesi per la società ha saputo organizzare e far fronte alle tante difficolta del caso, per questo parlo soltanto di una falsa partenza: adesso la situazione è totalmente cambiata ed il Grifone neviga in zone tranquille. Vorrei poi porre l'accento sulla cessione di Dragusin a gennaio che in molti pensavano potesse influire sul percorso della squadra, che in realtà non ha minimamente risentito del suo addio. Serve riconoscere anche le grandi capacità dell'allenatore Gilardino che ha messo in difficoltà via via che andava avanti la stagione anche le squadre che sono riuscite a batterlo”.
Uno sguardo anche ai due gioielli del Genoa, Retegui e Gudmundsson, in passato accostati alla Fiorentina: “Anche quando l’islandese ha avuto il calo a livello di realizzazione dopo la fine del mercato di gennaio, riusciva a dare una grossa mano anche senza segnare, magari dando il via alle azioni decisive per i gol o comunque con gli assist. A lui non si può dare un ruolo, parte come attaccante ma va in giro per il campo come gli pare e piace. E lo fa bene, è un giocatore di livello che è costato davvero poco e che frutterà tantissimo. Retegui? E' stato fuori un po' di tempo, ma quando c'è non ti lascia mai da solo. Tiene palla, fa salire la squadra, non disdegna la profondità. Quando Beltran è arrivato alla Fiorentina ritenevo che avesse più potenzialità per emergere quest'anno, ma per adesso la bilancia la vedo pendere dalla quella del genoano”.
Infine ha concluso parlando di Belotti: “Avendolo allenato all’Albinoleffe posso dirlo di conoscerlo molto bene: voglio confermare lui ha questo modo di interpretare la partita, bisogna tenere conto di tanti fattori. Ovvio che qualcosa in più me lo aspettavo, ma più vai avanti e più diventa difficile nonostante la buona volontà. Il problema della Fiorentina attuale non è legato a un giocatore o a un altro: onestamente con la Juventus sembrava che si fossero invertite le maglie, ma il pallone non entra.