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La Fiorentina ha il suo bomber. L'ennesima stella della storia recente viola che sta facendo una stagione da urlo, con numeri che stanno trascinando la squadra di Palladino. Lo si dice per Kean, lo si era detto in un passato più o meno recente e con le dovute differenze anche per l'ex compagnia viola composta da Bernardeschi, Chiesa e Vlahovic. Tralasciamo Nico Gonzalez, che alla Fiorentina non è praticamente mai stato al livello dei tre citati. 

Una stagione da urlo

Certi ragionamenti si fanno quando i numeri cominciano ad essere grossi e ad avvicinarsi è anche il calciomercato estivo, che si porta dietro chiacchericci, interessamenti, notizie e smentite. E indubbiamente il nome di Moise Kean sarà tra i più caldi dell'estate. Riepilogando: al momento l'attaccante viola ha segnato in stagione 21 gol in 35 partite considerando tutte le competizioni per club. Inutile dire che è la sua stagione più prolifica di sempre. Una crescita spaventosa, se si pensa che in tutta la scorsa annata l'ex Juventus con i bianconeri non aveva mai segnato. 

La mente torna ai tre ex viola

A proposito di bianconeri. Per un mercato che si avvicina e per il calibro del giocatore in ballo, inevitabilmente ai tifosi viola torna alla mente il trio di giovani talenti della Fiorentina che ha lasciato Firenze in direzione Torino bianconera. Partendo dal fatto che questa volta il passaggio/ritorno alla Juventus dell'attaccante viola tendiamo ad escluderlo (la Juventus lo ha già ricomprato dall'Everton nel 2023 per 30 milioni più 7 di prestito e poi venduto alla Fiorentina per meno di 20 milioni complessivi), le differenze tra Kean e gli ex viola sono diverse e importanti, oltre che da valutare. 

Differenze sostanziali

Prima Bernardeschi, poi Chiesa, poi Vlahovic. Tutti partiti dopo alcune ottime stagioni alla Fiorentina, ma anche tre ragazzi che a Firenze erano cresciuti ed esplosi calcisticamente, non vivendo di fatto altre esperienze importanti oltre a quella viola. Ragazzi sognanti il grande salto (con direzione discutibile) che hanno colto la palla al balzo con le offerte arrivate dalla Juventus. Che poi in tutti e tre i casi il passaggio sia stato un disastro, questa è tutta un'altra storia. Kean, invece, è arrivato alla Fiorentina con l'obiettivo di rinascere dopo anni difficili. La scorsa stagione zero gol. Roba dura per un attaccante. Soprattutto se il tuo nome qualche anno prima era stato accostato ai talenti più importanti in ottica futura e alle spalle ci sono già esperienze in squadre come il PSG, l'Everton e la Juventus. Tre ottimi club, tre campionati diversi. Praticamente una carriera già vissuta a 25 anni. Da una parte la voglia di fare il salto, dall'altra l'obiettivo del riscatto. Differenza sostanziale. 

Il peso delle parole

E se la prima botta in faccia per i tre attaccanti ex viola è arrivata a Torino, Kean il peso dell'insuccesso lo aveva già vissuto ben prima di arrivare alla Fiorentina. Da ragazzo prodigio a eterno incompiuto. Il treno in partenza per Firenze preso al volo, con la consapevolezza che sarebbe potuto essere l'ultimo. I numeri adesso parlano da soli. Poi ci sono le parole, quelle che vanno e che vengono. Alle quali però un peso va dato. Dal “voglio diventare una bandiera della Fiorentina” di un Bernardeschi con la 10 sulle spalle, al “appena mi danno il rinnovo firmo" di un Vlahovic che segnava a ripetizione. A Firenze le parole hanno sempre avuto un peso importante e le conseguenze sono state quelle note. 

L'abbraccio di Firenze

Per Kean nessuna promessa, solo una grande certezza: “Firenze mi ha accolto benissimo, avevo bisogno di una piazza così. E poi i tifosi viola… Giocare con un pubblico così è bellissimo”. Un mix delle dichiarazioni del bomber viola in questi mesi. E lui il primo ad essere consapevole che Firenze lo ha fatto rinascere e adesso lo può spingere dove forse neanche si immaginava. E non solo lui. A fargli eco sul legame con la città sono Dodo, Gosens e un gruppo che sembra unito, adesso più che mai. Legato da amicizie e vittorie. 

La clausola

Arriverà il mercato. Arriverà. E alla porta della Fiorentina busseranno (e già stanno bussando) tantissimi club. Impossibile non pensare a un giocatore come Kean, soprattutto se nel contratto c'è una clausola da 52 milioni. Piccolo inciso a riguardo: o quella o l'affare non si sarebbe fatto. A posteriori, va benissimo così. A pesare sarà la volontà di Kean, perché la società non potrà fare altro che prendere atto dei soldi che le squadre metteranno sul tavolo: se nei primi 15 giorni di luglio arriverà l'offerta da 52 milioni, la Fiorentina potrà solo passare la palla al ragazzo. 

Moise & Firenze

E così starà a lui scegliere. C'è chi a Firenze è nato e chi a Firenze è rinato. Le differenze son tante, lo abbiamo detto. Per adesso godiamocelo, poi si vedrà. E non iniziamo a parlare di riconoscenza o termini simili. Ormai i tifosi viola ci hanno fatto un callo bello grande. Kean sa quello che la Fiorentina gli ha dato e quanto lui vuole dare alla Fiorentina. Parole sue. Poi però c'è il calcio, che oggi non è fatto per sentimentalismi vari. Vedremo. Intanto godiamocelo.  

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