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Partiamo subito col dire che arrivare da “soluzione di scorta” non è proprio il massimo della vita: in casa Fiorentina non lo ammetteranno mai, giustamente, ma i giorni finali del mercato estivo 2019 erano stati dedicati all’assalto a De Paul, poi andato in fumo. Pradè allora decise di virare sul francese Oudin e su Rachid Ghezzal, fratello d’arte e grande protagonista nelle campagne europee del Lione qualche stagione fa. Ebbe la meglio proprio lui, nel frattempo emigrato al Leicester, e poi girato in prestito alla Fiorentina proprio allo scadere del mercato.

Ghezzal Fiorentina Lazio

Arrivato Ghezzal però, Montella decise di cambiare e di mettere in soffitta il 4-3-3 per il quale era stato preso il classe ’92. Ne è conseguito un impiego scarsissimo, appena 3 volte da titolare considerata anche la fase Iachini, e sempre in ruoli del tutto improbabili. A Torino con Toro e Juve ha fatto prima l’esterno a tutto campo e poi la mezzala. Mai però da esterno di un tridente. La sua avventura di fatto si concluderà a fine stagione (sempre che la stagione finisca…), con una fastidiosa sensazione: quella di avvicinarsi sinistramente a Gil Dias, esterno mancino come lui, giunto quasi come soluzione disperata di fine mercato e incapace di lasciare alcuna traccia a Firenze.


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