Pulici: "Le società fanno giocare gli stranieri, forse costano meno. Attaccanti italiani? Oggi basta avere un bisnonno di qua..."

Paolino Pulici, ex attaccante di Torino e Fiorentina, ha parlato dello stato attuale del calcio italiano ai margini del Trofeo Maestrelli.
“Un'emozione unica essere ricordato così, fa sempre piacere. Non ho mai voluto lavorare coi ‘grandi’ perché a me hanno insegnato che essere un calciatore significa prima essere un uomo: se sei uomo, poi ottieni tutto. Il calcio attuale non è più il calcio dei nostri tempi, i calciatori di adesso non hanno il rispetto per i tifosi come lo avevamo noi"
"Se tra gli attaccanti di oggi c'è qualcuno che mi piace? Quali sono gli attaccanti attuali? Fanno giocare tutti gli stranieri, costano di meno e fanno meno problemi, non ce n'è uno in particolare che possa essere preso in considerazione. Kean, Retegui: ma per quale motivo devono giocare in Nazionale quelli che di italiano hanno il bisnonno e basta? Non ci siamo, gli italiani non son più capaci a giocare a calcio. Il problema parte dalla scelta che deve fare una società: i calciatori da visionare dovrebbero essere italiani, adesso ormai pensano solamente a far giocare gli stranieri perché probabilmente costano di meno, non so. L'ultimo grande attaccante italiano? Riva, Boninsegna, Savoldi, tutti giocatori che durante l'anno facevano godere i tifosi. Adesso il tifoso non sa nemmeno perché va allo stadio".