Borja Valero: "Ci obbligarono a giocare la finale di Coppa Italia con il Napoli ma non dovevamo farlo. Gli scherzi e l'autoironia, sono diventato fiorentino e per questo sono rimasto"

L'ex centrocampista della Fiorentina, Borja Valero, è stato intervistato da La Repubblica in concomitanza dell'uscita della sua biografia intitolata 'Un altro calcio'.
"Vivere a Firenze mi ha dato una dimensione di vita collettiva - ha dichiarato Borja Valero - gli scherzi, l'autoironia, diciamo che sono diventato un po' come loro. Ne avevo bisogno, e per questo sono rimasto".
Nel libro ci sono anche le ombre e la morte: "Quella di mia madre, arrivata troppo presto, quella di Davide Astori, amico e persona indimenticabile, e quella di Ciro Esposito, il tifoso colpito prima di Fiorentina-Napoli di Coppa Italia nel 2014, una partita che non si sarebbe dovuta giocare e invece ci obbligarono a farlo".
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