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Il cambio di procuratore conta, come può contare qualsiasi novità. Ci piaceva più il tempo in cui i tecnici, erano liberi da ogni procura. Ma oggi il calcio è questo. E allora anche l'allenatore della Fiorentina, Vincenzo Italiano si lega a Fali Ramadani, che ormai da qualche anno ha in procura anche Maurizio Sarri. Altro tecnico che, ai tempi di Empoli, sembrava voler rimanere da solo, decidere per conto suo, senza vincoli.

Invece le cose cambiano, di pari passo con i conti in banca. Come probabilmente stanno cambiando anche per l’allenatore gigliato, che diventa a questo punto da emergente a certezza, da promessa ad allenatore seguito ed ambito. Ma non per questo lascerà sicuramente Firenze. Anzi.

Certo, sarà Ramadani a questo punto a trattare con la Fiorentina (e la cosa potrebbe, ma non è detto, essere meno semplice), magari al termine di questo campionato quando sapremo se l’obiettivo Europa sarà stato raggiunto o meno. Ci si metterà ad un tavolo, senza fretta perché i viola oltre ad avere un’altra stagione di contratto hanno anche un'opzione su quella successiva.

Certo, più che mai con gli allenatori, sappiamo che il coltello dalla parte del manico ce l’hanno loro, i procuratori. Ma il rapporto tra Italiano e la società è ottimo. Si va nella stessa direzione da tempo. Anche se, la prossima estate, in questo senso potrebbe essere dirimente. Soprattutto se dovesse essere Europa, occorrerà una squadra ancora più competitiva, un mercato di livello, e l’allenatore chiederà di essere protagonista, ancor di più, nelle scelte. Per questo, prima dell’inizio della prossima stagione, potrà essere importante (anche per l’ambiente, che non lesina mai voci e chiacchiere da bar) avere un piano più a lunga scadenza, qualche certezza maggiore. Traduzione: un contratto più lungo per Italiano. Naturalmente con ingaggio più importante se, come pensiamo, continuerà a fare la differenza come sta dimostrando in questi primi dieci mesi in viola.

Certo, lui stesso sa bene, che ancora la strada per il successo è lunga. E’ giovane, ambizioso, caratteriale. Ma non ha fretta di bruciare le tappe, anche perché spesso e volentieri il desiderio di imporsi troppo in fretta, può rivelarsi un vero e proprio boomerang. Nemmeno vogliamo pensare all’idea di dover ricominciare un’altra volta tutto da capo. Anzi, vogliamo immaginare e sperare che sia l’esatto contrario. Per chi ricorda, anche giustamente, il caso Spezia, detto che tutto il mondo è paese, qui il ciclo è appena cominciato, la piazza è diversa e la proprietà anche.

Parlando invece della corsa all’Europa, quella, davvero, potrebbe diventare lo spartiacque delle ambizioni. Difficilmente ricapiterà una occasione così, con tante big che zoppicano, con una Fiorentina giovane e forte, nell’anno del Viola Park quanto sarebbe bello tornare a calcare quei palcoscenici che mancano ormai da un'era.


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