Gazzoni Frascara a FN: "Con i Della Valle mai amici ma Diego è personaggio di qualità. L'ultima parola spetta ai giudici. Marchio Firenze attrae più di Bologna, qualcuno potrebbe interessarsi"
Una delle famiglie del calcio italiano anni ’90 (e inizio millennio) era quella di Gazzoni Frascara, con il capostipite Giuseppe che è stato il proprietario del Bologna dal 1993 al 2005. Con lui i rossoblu tornarono in Serie A dalla C, dopo il fallimento, ma l’avventura si concluse malinconicamente con la rocambolesca retrocessione nella stagione 2004/05, a vantaggio proprio della Fiorentina. Poi un anno dopo fu Calciopoli e lì si aprì anche il capitolo legale, con le accuse di Gazzoni Frascara e le richieste di risarcimento milionario ai Della Valle, reo di aver tolto la Serie A al Bologna e con essa anche i conseguenti proventi economici. Nei mesi scorsi, la società viola è stata assolta dall'ultima accusa: quella di falso in bilancio, per il mancato accantonamento a bilancio, relativo proprio al risarcimento richiesto dall'ex numero felsineo. A Fiorentinanews.com, Gazzoni, oggi presidente onorario rossoblu, ha parlato del suo rapporto con la Fiorentina e i Della Valle.
A distanza di anni, si sente ancora un po' in credito con la famiglia Della Valle?
"Se son in debito o in credito non lo so, c’è una causa tutt'ora in corso, vediamo un po' come va. Decideranno un po' i giudici. Non ho né simpatia, né antipatia nei confronti dei Della Valle".
Si può dire che Calciopoli danneggiò irreparabilmente i rapporti tra di voi?
"Non è che fossero dei gran rapporti neanche prima di Calciopoli, ci conoscevamo ma non c’era tutto questo gran rapporto. Era una buona conoscenza ma l’amicizia è una roba speciale. Per carità ognuno fa la sua vita, Diego Della Valle l'ho visto anche in tv l’altra sera è un personaggio di qualità. Però ripeto che ognuno poi sceglie la sua strada".
I Della Valle sono un po' gli ultimi casi di gestione familiare nel calcio?
"È molto difficile e costosa quel tipo di gestione adesso, ai Della Valle non mancano certo i mezzi. D'altra parte penso che abbiano per lo meno 100 milioni come valore di giocatori in campo, tra Chiesa, Simeone o anche Biraghi, che è comunque un altro ragazzo che gioca in Nazionale. Oggi i prezzi sono quelli che sono".
Il malcontento che c’è verso la proprietà a Firenze è un po’ anche quello di Bologna?
"A Bologna devono solo ringraziare Saputo, la società sarebbe fallita e ripartita dalla Promozione, per cui bisogna solo dirgli grazie. Oggi però forse il marchio Fiorentina è più attraente di quello del Bologna e un domani potrebbe esserci qualcuno che potrebbe rilevarlo. Tornando al Bologna invece, è stata una fortuna già solo trovare qualcuno che spendesse".
Ma è davvero così complicato ipotizzare un cambio di proprietà a Firenze?
"Non ci sono certo le file di compratori fuori dalla porta ma è un trend generale, salvo le milanesi, Napoli, Roma, Torino. Però Firenze è un bel nome da spendere, anche Venezia lo è ma la Fiorentina ha una tradizione calcistica che Venezia non ha. Ma in tutti i termini, anche sotto quello turistico, è una delle città principali d’Italia. E poi non ne posso che parlare bene, d'altronde ho sposato una fiorentina e i miei tre figli sono nati tutti a Firenze".
In conclusione, poca riconoscenza anche da parte del tifo viola verso i Della Valle?
"Non saprei, il clima Bologna lo conosco e lo sento perché ci abito; non conosco bene il rapporto tra i Della Valle e la tifoseria, so che ci sono stati dei contrasti un po' di tempo fa. Oggi però c'è un ds come Corvino, che è passato anche di qua, è uno che di calcio ne sa. A parlare con lui di pallone 'un si sbaglia', come dite voi a Firenze. Sulla carta comunque la Fiorentina è più forte del Bologna, però le partite sono partite...".