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Il centrocampista della Fiorentina Danilo Cataldi è intervenuto a Radio Bruno Toscana. Ecco le sue parole: “Sto bene. Spero di rientrare settimana prossima, sto cercando di recuperare da questo piccolo infortunio. Rendimento? La squadra è cambiata tanto, direi che è normale avere delle partite di conoscenza fra noi del gruppo. Sono cambiati tanti giocatori ed è cambiato l’allenatore. A volte da fuori non si percepiscono le difficoltà di cambiare tante piccole cose, anche extra campo”.

“Grande impatto, Firenze bellissimo. Ingresso rapido ma tutto è andato per il meglio”

Sul suo arrivo: “Ho avuto un impatto molto positivo con tutto il mondo Fiorentina, dal gruppo alla società. Con la città è stato facile, Firenze è bellissima. Io qui ho chiesto a mia moglie di sposarmi, dieci anni fa. L’ingresso è stato rapido ma le cose sono sempre andate per il meglio: piano piano si impara a conoscerci. Speriamo che il momento possa durare il più a lungo possibile. La vittoria con la Lazio non è stata pulita come le altre, ma i risultati aiutano sempre. Ha funzionato come piccola scintilla per portare a questo ottimo periodo”.

“Partite da giocare tutte al massimo. Doppietta a Lecce? Bel momento, per me raro”

Sugli ottimi risultati: “Da un paio d’anni a questa parte, sono dell’idea che le partite vanno giocate tutte al massimo. Aver vinto con ampi margini di punteggio significa poco, nel senso che dopo è semplice dire che è stato facile. Anche a Lecce siamo partiti 0-0, con la Roma abbiamo vinto 5-1 ma il pensiero pre-partita va sempre alla forza e al blasone della squadra. Doppietta? Bel momento, è stata la prima volta per me. Non ho mai fatto attenzione a riconoscimenti individuali, ma anche agli stessi gol, quelli sono un plus. Cerco di fare altro in campo, per il ruolo che ricopro. Poi se arrivano meglio per tutti”.

“Io sottovalutato? Non ci penso. La piazza è calorosa e spero di darle soddisfazioni”

Cataldi è sottovalutato? “Non lo sono. E non ho mai avuto la percezione, sono cresciuto in una città particolare col rumore di radio e tanti commenti. Col tempo cresci e impari a gestire determinati fattori, ho cercato di tapparmi un po’ le orecchie negli anni. Ma non sto molto attento a queste cose, voglio contribuire all’andamento della squadra. Che mi dicono in città? A me piace, è bellissimo. Roma è bella quando vai bene, ma pesantissima quando vai male. Vedo che Firenze è una piazza molto calorosa, attenta a tante cose e soprattutto al bello. Mi piace avere metà stadio vuoto, ma spero di dare soddisfazioni al pubblico”.

“Il mio idolo non è un calciatore. Ispirazione? Da Marchisio a Jorginho”

Sulle ispirazioni: “Confermo Marchisio, è stato un pioniere dei box to box. Non vorrei creare dissapori, so che è stato bandiera di altre squadre… (ride, ndr). Ho osservato tanti altri giocatori: senza toccare mostri sacri come Busquets, anche Jorginho ha ispirato il ruolo. Ma il mio vero idolo non è un calciatore, è Federer”.

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