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Una beffa per la Fiorentina, dopo una partita da pareggio. Un errore, il solito di Milenkovic, autore di un mese calcisticamente parlando difficile per non dire inguardabile. Troppi cali di tensione o di concentrazione per il difensore viola teoricamente più forte, che adesso sta diventando un caso e che rovina una serata che sembrava dolce, positiva, interessante. Un ko che pesa, davanti ad una squadra in difficoltà e ancora lontana dall’idea di calcio di Sarri. 

Sprazzi di Beltran e un cambio incomprensibile

Sprazzi di Beltran, il migliore in campo assieme a Parisi, bravissimo ad adattarsi a destra in questa emergenza continua sulla fascia. Un palo e un gran numero per l’argentino, vicinissimo alla rete e vivo più che mai. Sbloccato a livello mentale, cresciuto a livello fisico. Lo avremmo voluto vedere in campo fino alla fine. Il solito cambio al sessantesimo con Nzola questa volta non ci ha convinto. Chissà se sarebbe andata diversamente, ma insistere ancora con l’ex Spezia quando si ha finalmente un attaccante in forma e psicologicamente lanciato sembra avere davvero poco senso. 

Punti buttati

La Fiorentina paga i soliti errori, dei singoli. Sconfitta per dei dettagli, cosa troppo spesso accaduta in questi anni. Punti buttati via, che arrivano dopo la sconfitta con l’Empoli. La classifica rimane buona ma il rammarico aumenta proprio perché la Lazio non meritava di vincere una partita assolutamente gestita e giocata meglio dai viola. 

I soliti limiti

Adesso la Juventus, in un campionato che si sta piano piano sgonfiando dopo gli entusiasmi delle scorse settimane. Ricaricare le pile subito, provare ad invertire la rotta, ricompattarsi. Italiano dovrà capire come mai, ogni volta, la concentrazione in qualche calciatore si abbassa. Come mai, quando occorre fare lo scalino più impegnativo, tornano fuori i soliti limiti di una squadra che sembra non crescere mai davvero. E quando Gonzalez non brilla, si fa troppa fatica a costruire qualcosa di importante. Ma la Fiorentina, all’Olimpico, sarebbe uscita a testa alta senza quell’erroraccio davvero incomprensibile al 95 esimo di una partita ormai strafinita. 

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