Dalle ali attaccanti ai centravanti esterni: Il paradosso di Iachini
La Fiorentina esce dalla trasferta dell'Olimpico con le ossa rotta. Per il risultato finale certo, ma anche e soprattutto per il modo in cui è arrivato il ko. E per le scelte di Iachini, che ha continuato ad intestardirsi con il 3-5-2 nonostante i risultati recenti.
Hanno sorpreso, in negativo, le scelte iniziali, soprattutto quella strana coppia formata da Callejon e Ribery al cospetto di tre centrali come Smalling, Mancini e Kumbulla. Due ali schierate da attaccanti, con l'idea - non concretizzata - di non dare punti di riferimento alla Roma. E di inserire gli attaccanti nella ripresa, sperando che potessero risolvere la partita. Così, durante i 90' la Fiorentina è passata dal 3-5-2 al 3-4-3 con il 7 e il 77 dietro il subentrato Vlahovic. Ma con l'uscita del francese e dello spagnolo, che hanno lasciato il posto a Kouame e Cutrone, si è raggiunto l'apice. L'ex Genoa schierato al centro del tridente, con l'ex Milan e Vlahovic nelle inedite posizioni di ala sinistra e destra. Due attaccanti schierati da esterni, invertendo completamente quanto fatto ad inizio partita con Callejon e Ribery. Tutto e il contrario di tutto.