Amoroso: "Batistuta restava ore a calciare punizioni dopo l'allenamento, era impressionante e mi fermavo a guardarlo. Edmundo? Provammo a convincerlo a non partire e quando tornò..."
Alla fine degli anni Novanta, la Fiorentina aveva davvero una grande squadra, una formazione quella che poteva lottare per obiettivi molto importanti.
Batistuta e le sue punizioni
E di quella squadra, faceva parte anche il centrocampista Christian Amoroso, il quale, e non poteva essere altrimenti, aveva una grande ammirazione per Gabriel Batistuta: “Aveva un problema alle caviglie da sempre ma non gli ho mai visto saltare un allenamento - racconta Amoroso a Cronache di Spogliatoio - Era un esempio per tutti sul campo e fuori. Era una persona a cui piaceva molto scherzare e lavorare. Restava ore dopo gli allenamenti a provare il suo unico calcio di punizione. Sopra la barriera, potente e forte. Ci ha fatto vincere una marea di partire in quel modo. Io mi fermavo lì a guardarlo. Era impressionante. Era il nostro valore aggiunto in campo”.
Il carnevale di Edmundo e lo Scudetto sfumato
Il 7 febbraio 1999, con la Fiorentina in testa alla classifica, arriva lo 0-0 interno con il Milan, ma soprattutto Batistuta si infortuna…e Edmundo decide di andarsene al Carnevale di Rio, come da contratto: “Dopo l’infortunio di Batistuta - racconta ancora Amoroso - finita la partita negli spogliatoi siamo andati tutti da Edmundo. Sapevamo che sarebbe partito e abbiamo provato a convincerlo per non partire. Aveva l’aereo per il Brasile subito dopo la partita. Abbiamo provato a farlo ragione ma non ne ha sentito discorsi. Ha preso e se n’è andato. Probabilmente non si rendeva conto della situazione in cui eravamo. Eravamo primi in classifica, entusiasmo a mille, stadio pieno. Era un’occasione unica per noi, ma Edmundo non l’ha capito. Ha preso l’aereo ed è andato al Carnevale. Siamo rimasti senza lui e Bati. E lo Scudetto se n’è andato lì. Quando è tornato la situazione non era più la stessa”.