Barak: "Non pensiamo alla finale di Praga: in Europa basta sbagliare un tempo per finire fuori. Riscatto? Non ci ho mai pensato, ma ora sono più sereno"
Antonin Barak, centrocampista della Fiorentina, è intervenuto nel giorno che precede la gara contro il Sivasspor, sentite cosa ha detto:
"Pensare alla finale di Praga è sbagliato perché ancora ci sono tante partite, a cominciare da quella di domani. Passare il turno non sarà facile, ma la squadra, e anche io, ci sentiamo molto in fiducia. Ora ogni errore può costare caro, in queste competizioni basta sbagliare un tempo per essere fuori. L'avversario è forte, ma sono convinto che domani giocheremo con la voglia di vincere. Oggi non ci sono squadre in Europa che non sanno giocare, ogni avversario è temibile".
E ancora: "A livello personale sono molto contento in questo periodo, anche per la nascita del mio secondo figlio. Riscatto? In realtà, non ci pensavo, per me contava solo a giocare e impegnarmi; poi quando la società mi ha acquistato sono stato più sereno e contento".
Infine: "Per il nostro lavoro è importante avere il pubblico e dobbiamo essere noi bravi a farli venire allo stadio. Mio ruolo? Ero più abituato a giocare come mezzala che come trequartista, ma mi piacciono entrambi i ruoli e non ci penso alle differenze, per me è lo stesso".
"Pensare alla finale di Praga è sbagliato perché ancora ci sono tante partite, a cominciare da quella di domani. Passare il turno non sarà facile, ma la squadra, e anche io, ci sentiamo molto in fiducia. Ora ogni errore può costare caro, in queste competizioni basta sbagliare un tempo per essere fuori. L'avversario è forte, ma sono convinto che domani giocheremo con la voglia di vincere. Oggi non ci sono squadre in Europa che non sanno giocare, ogni avversario è temibile".
E ancora: "A livello personale sono molto contento in questo periodo, anche per la nascita del mio secondo figlio. Riscatto? In realtà, non ci pensavo, per me contava solo a giocare e impegnarmi; poi quando la società mi ha acquistato sono stato più sereno e contento".
Infine: "Per il nostro lavoro è importante avere il pubblico e dobbiamo essere noi bravi a farli venire allo stadio. Mio ruolo? Ero più abituato a giocare come mezzala che come trequartista, ma mi piacciono entrambi i ruoli e non ci penso alle differenze, per me è lo stesso".
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