La Fiorentina e Ribery: Ecco come il Decreto Crescita ha facilitato l'arrivo del francese
E' un agosto caldo, caldissimo: il calciomercato prosegue e la sensazione è che si debba ancora entrare nella fase più delicata, ma c'è anche altro. La data odierna verrà ricordata come la fine ufficiale del governo giallo-verde, la caduta dell'esecutivo di M5S e Lega presieduto da Giuseppe Conte. Quattordici mesi al potere, con diverse riforme varate: una di queste è l'ormai famoso Decreto Crescita. Ne avrete sicuramente sentito parlare nei giorni scorsi per l'arrivo di Mario Balotelli al Brescia: un decreto che ha facilitato anche l'arrivo di Franck Ribery alla Fiorentina.
Proviamo a spiegarvi il perché: il Decreto Crescita è rivolto a tutti coloro che vogliono trasferire la propria residenza in Italia. Una norma studiata ad hoc anche per il mondo sportivo: il decreto infatti, prevede un'applicazione particolare per gli sportivi professionisti, che verranno tassati soltanto del 50% sul proprio stipendio. A condizione però, che rimangano per almeno due anni a lavorare in Italia.
La Fiorentina quindi, garantirà a Ribery uno stipendio di quattro milioni di euro netti, che con le tasse diventeranno sei e non otto: un risparmio di due milioni di euro, che raddoppia se consideriamo il contratto biennale firmato dal francese. Un investimento totale quindi, quello del club di Commisso, che sarà di dodici milioni invece che di sedici. Quattro milioni di euro in meno che hanno senza dubbio facilitato l'operazione e permesso alla Fiorentina di offrire una cifra così importante all'ex Bayern.