Comuzzo e una crescita da valutare e gestire al meglio. L'errore da non fare con il giovane centrale viola
Raffaele Palladino gli sta dando inevitabilmente fiducia in questo inizio di campionato: Pietro Comuzzo è la nuova pianticella viola in rampa di lancio. Complice un ottimo pre campionato, già un po' di esperienza messa in saccoccia lo scorso anno e un mercato che non ha portato un altro centrale alla corte di Palladino, il classe 2005 si è ritrovato al centro del progetto Fiorentina con una responsabilità mica da poco sulle spalle.
Ha già triplicato i minuti in campo dello scorso anno
Per lui lo scorso anno erano state appena 6 le apparizioni tra Serie A, Coppa Italia e Conference League, con un minutaggio vicino ai 120 minuti complessivi. Quest'anno il ruolino di marcia è ben diverso: 5 partite giocate, 4 di queste da titolare, quasi 360 minuti in campo e un rendimento nel complesso buono. E quest'ultimo non è un dettaglio da poco se consideriamo l'inizio molto difficile del reparto difensivo viola.
In difesa ha giocato ovunque
Lo scorso Italiano lo schierò anche terzino destro, oltre che centrale nella difesa a due. Quest'anno Palladino lo ha fatto giocare braccetto nella difesa a tre, poi centrale contro la Lazio e poi centrale con il passaggio alla linea a quattro. Là dietro, insomma, ha fatto più o meno tutti i ruoli con i suoi primi passi in Prima Squadra.
Le caratteristiche che piacciono a Palladino
Un buon fisico, ottime letture e il giusto coraggio che serve con un allenatore (prima Italiano e poi Palladino) che non vuole buttare mai via la palla. Qualche errore c'è stato, l'ultimo dei quali ha portato al gol la Lazio. Alla fine però la Fiorentina ha trovato la vittoria, anche grazie alla solidità difensiva data da Comuzzo nel resto dei 90 minuti in campo.
Calma con i giudizi. Età e lavoro sono dalla sua parte
Serve e servirà. Valutarlo e gestirne la crescita senza affrettare tempi e soprattutto giudizi. Sia in positivo che in negativo. Tra le pianticelle viola arrivate negli ultimi tempi con i grandi forse è quello che si metterà meno in luce di tutti, del resto i vari Chiesa, Vlahovic, Sottil hanno un ruolo che di natura li mette più in mostra rispetto a un centrale difensivo. Forse, però, Comuzzo ha la responsabilità più grande, ritrovandosi in poche settimane alternativa importante per un reparto scarno di alternative. C'è da ritrovare Pongracic, questo è poco ma sicuro. Pietro intanto sgomita e si fa vedere, nonostante le sbavature. L'età è dalla sua parte, il progetto viola anche.