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Marcel Vulpis, direttore di Sport Economy, ha descritto in esclusiva a Fiorentinanews.com come può reagire la Fiorentina alle conseguenze economiche dovute all'emergenza sanitaria in corso e su come può essere diversa la situazione per altri club di Serie A.

Sig. Vulpis, i tifosi viola possono dirsi tranquilli almeno per quanto riguarda i risvolti economici legati alla Fiorentina e dovuti dall'attuale emergenza sanitaria? "Da questo punto di vista la tifoseria viola è più fortunata di altre. Non tutte le altre squadre di Serie A hanno presidenti come Commisso che sono in condizione di poter attingere da aziende di proprietà o risorse economiche anche personali per riequilibrare i conti in una fase contingente e complicata come quella dell’epidemia di Covid-19. Non tutti se lo possono permettere. I tifosi della Fiorentina possono quindi stare più sereni e tranquilli di tanti altri".

E le altre squadre? "Può stare sicura su questo aspetto economico una squadra come la Juventus che ha la Exor Holding che è in grado, in qualsiasi momento, di fare un’iniezione di denaro fresco nelle casse dei bianconeri in caso di necessità. Lo stesso vale con Suning per l’Inter, ma anche con la famiglia Pozzo per quanto riguarda l’Udinese, l’imprenditore Giulini per il Cagliari e Percassi per l’Atalanta. Poi ci sono gestioni sicuramente più oculate come quella di Lotito con la Lazio o di De Laurentiis con il Napoli, i quali hanno entrambi una certa liquidità di cassa a livello di bilancio da poter utilizzare per compensare possibili perdite o mancati ricavi e incassi legati a questi mesi di emergenza. Le situazioni a seconda dei club sono quindi diverse e tutte in evoluzione. Altre società che non hanno questa disponibilità economica, come ad esempio alcune che sono attualmente agli ultimi cinque posti dell’attuale classifica, rischiano che i presidenti e gli azionisti dei club possano essere chiamati a fare una ricapitalizzazione, quindi un ripianamento economico, in un momento difficile di mercato nel corso del quale non soltanto devi andare a saldare i debiti, ma anche emettere liquidità per pagare gli stipendi, dato che molto probabilmente gli stadi pieni non li rivedremo certo in tempi rapidi e non si può perciò incassare con i biglietti delle partite. La contrazione economica sarà molto forte nel calcio su tutte le aree di ricavo, e chiaramente bisogna pensare a rimodulare il format di questo settore, perché non può continuare ad avere certi costi, nel caso di alcuni tesserati, che superano anche il 50% e arrivano anche intorno al 70".

Nelle scorse sessioni di calciomercato si è parlato tanto di fairplay finanziario; per la Fiorentina che cosa cambia anche su questo fronte? "Su questo la UEFA per il momento ha detto che per il momento avrà un occhio di riguardo nei confronti dei club, soprattutto per quelli che possono andare a giocare le coppe europee, ma ha anche fatto capire che, in quest’anno così anomalo e difficile per tutte le società di calcio, certi paletti resteranno comunque in base agli investimenti che si vorranno fare. Ci saranno probabilmente dei controlli meno severi, ma è anche vero che la UEFA si dovesse accorgere di un club dovesse approfittarsi della situazione, e non è il caso della Fiorentina, certamente ci sarebbe un intervento. Giusto quindi aiutare i club in una fase di difficoltà, ma le stesse società devono far capire alla Uefa che non stanno approfittando di una situazione particolare pensando di poter andare in forte rosso non essere contestate per le loro azioni. Ci sarà una maggiore elasticità di controlli e nell’analisi dei principali parametri e indici di sostenibilità economica, ma se un club vorrà fare il furbo verrà comunque penalizzato".

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