Perché intanto una svolta, l'abbiamo già vista...
"Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova". Questo famoso detto, tratto dalla commedia di Giuseppe Giacosa, calza a pennello per quanto riguarda la situazione di Jordan Veretout. Il centrocampista francese, che tanto aveva impressionato nello scorso campionato, in estate è stato 'traslocato' dalla sua posizione abituale (e congeniale): quella di mezz'ala. Con l'addio di Milan Badelj, la Fiorentina si è trovata a fronteggiare una situazione difficile, che è stata risolta da Jordan 'tappabuchi'. Perchè per Veretout, il compito di tapparli in campo nelle ripartenze avversarie non bastava. Ma si sa, chi lascia la via vecchia per la nuova...sa quel che lascia, ma difficilmente appunto, sa quel che trova.
Fu così che la Fiorentina si è ritrovata un centrocampo decisamente spento, dopo l'illusione della prima giornata (dove tra l'altro mancava il francese) dove i 6 gol al povero Chievo avevano fatto sperare. Edimilson, pare ancora abbastanza acerbo nonostante qualche spezzone di gara giocato discretamente, mentre Gerson si è rivelato un autentico flop per i viola, dato che forse, la miglior gara che il brasiliano ha giocato in maglia viola (a Bologna) l'ha giocata da attaccante esterno. Contro il Genoa, con l'approdo nell'undici titolare di Norgaard, Veretout è tornato al suo posto. I primi 45 minuti sono serviti al francese per riordinare le idee e immedesimarsi nuovamente nel nuovo-vecchio ruolo. Infatti, nella ripresa è andata decisamente meglio.
Il ruolo da mezz'ala, permette a Veretout di svolgere entrambe le fasi; un todocampista ben diverso da "l'originale" Borja Valero, ma spesso, terribilmente efficace. Come quando al 58' della partita di Marassi, se ne va sulla sinistra sfuggendo alla retroguardia rosso blu e mettendo al centro un gran traversone basso dove soltanto il palo nega il gol a Federico Chiesa. O quando, sempre durante la ripresa, si 'divora' tre giocatori del Genoa sempre sulla sinistra, per poi essere fermato inevitabilmente dal quarto difensore in arrivo. Del resto, ci sarà un motivo se molte big stanno già chiedendo di lui. Perchè avere un Veretout in squadra può fare la differenza, ma averlo nel suo ruolo, può farla molto di più.
Fu così che la Fiorentina si è ritrovata un centrocampo decisamente spento, dopo l'illusione della prima giornata (dove tra l'altro mancava il francese) dove i 6 gol al povero Chievo avevano fatto sperare. Edimilson, pare ancora abbastanza acerbo nonostante qualche spezzone di gara giocato discretamente, mentre Gerson si è rivelato un autentico flop per i viola, dato che forse, la miglior gara che il brasiliano ha giocato in maglia viola (a Bologna) l'ha giocata da attaccante esterno. Contro il Genoa, con l'approdo nell'undici titolare di Norgaard, Veretout è tornato al suo posto. I primi 45 minuti sono serviti al francese per riordinare le idee e immedesimarsi nuovamente nel nuovo-vecchio ruolo. Infatti, nella ripresa è andata decisamente meglio.
Il ruolo da mezz'ala, permette a Veretout di svolgere entrambe le fasi; un todocampista ben diverso da "l'originale" Borja Valero, ma spesso, terribilmente efficace. Come quando al 58' della partita di Marassi, se ne va sulla sinistra sfuggendo alla retroguardia rosso blu e mettendo al centro un gran traversone basso dove soltanto il palo nega il gol a Federico Chiesa. O quando, sempre durante la ripresa, si 'divora' tre giocatori del Genoa sempre sulla sinistra, per poi essere fermato inevitabilmente dal quarto difensore in arrivo. Del resto, ci sarà un motivo se molte big stanno già chiedendo di lui. Perchè avere un Veretout in squadra può fare la differenza, ma averlo nel suo ruolo, può farla molto di più.
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