Così è se mi pare… - Riserve o alternative. Quello che deve essere richiesto alle seconde linee viola
Le possibilità della Fiorentina di centrare un obiettivo stagionale (conquista di una coppa o, quanto meno, l’accesso ad una delle competizioni europee di maggior prestigio) passa dalla capacità delle seconde linee.
Nessuno pretende che le cosiddette “riserve” siano esattamente all’altezza dei titolari. La società viola, al momento, non può permettersi in rosa due squadre come ha l’Inter, per esempio.
Alle seconde linee è richiesto di…
Però gli impegni non sono tutti uguali. Un contro è sfidare il San Gallo, un altro la Roma. Alle seconde linee viola si chiede di rimpiazzare degnamente i titolari nelle gare meno complicate, nelle quali la squadra può ottenere un successo anche se non esprime il cento per cento delle proprie potenzialità.
Contro gli svizzeri è ipotizzabile un ampio uso di chi ha giocato meno (o punto) da parte di Palladino. Magari c’è persino qualche giovanotto di belle speranze che dalla Primavera potrebbe affacciarsi in prima squadra? Comuzzo è un bell’esempio.
Il numero dei cambi termometro del livello
Sarà il numero di cambi che eventualmente l’allenatore sarà obbligato a fare per dare una svolta alla partita che indicherà il livello delle controfigure. Se non ci sarà bisogno di mandare in campo gli “attori protagonisti”, risparmiando le loro forze per la battaglia con i giallorossi domenica, significherà che la Fiorentina ha una struttura da competizione.
Le legioni romane sgominavano quasi sempre gli avversari perché, quando la prima fila di combattenti mostrava stanchezza, veniva rimpiazzata dagli uomini della seconda fila e la pugna continuava con ugual vigore. Chi stava dietro non era da meno di chi partiva in prima linea. Nel calcio, ovviamente, le gerarchie ci sono. Ma sarebbe interessante doversene ricordare solo in occasione di partite decisive.