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Di solito, quando le cose vanno bene, come successo per la vittoria sulla Lazio, si è propensi a non cambiare, lasciando immutato ciò che era stato stabilito in precedenza. Ma i tifosi della Fiorentina sanno bene che tipo di persona, e allenatore, è Vincenzo Italiano, che da quando siede sulla nostra panchina non ha mai proposto la stessa formazione titolare per due volte di fila. E – molto verosimilmente – anche la gara di questa sera contro il Torino non farà eccezione.

La Viola che ha messo alle corde, sul piano tattico e non solo, la Lazio non potrà essere confermata contro la squadra di Juric, notoriamente tosta, arcigna e strutturalmente connotata. “Squadra che vince non si cambia”, affermano però i saggi del pallone, ignari del fatto che uno a come Italiano questi detti entrano in un orecchio ed escono subito dall’altro. Il motivo, comunque, è presto detto. La mediana ‘giochista’ schierata lunedì scorso al Franchi è improponibile vuoi per affrontare una trasferta sul prato dell’Olimpico Grande Torino vuoi perché necessita evidentemente di un centrocampista muscolare. In poche parole, di Alfred Duncan. (Oppure, se il ghanese non dovesse essere al 100%, di Mandragora).

E questa è la prima cosa. Per il resto, le altre scelte saranno abbastanza obbligate, con una piccola sorpresa che potrebbe vedere il volto di Faraoni al posto del goleador Kayode, sempre in un’ottica più conservatrice. Impossibile, poi, fare a meno di un Lucas Beltran così determinante nello schieramento di Italiano, alle spalle di un ritrovato centro-avanti (consentite questa licenza poetica) come l’ex granata. Sulle fasce, dalla parte opposta di Nico, l’altra possibile novità: Sottil non ha deluso contro la Lazio, ma Ikoné freme, il francese vuole ritrovare minutaggio. 

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