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Rocco Commisso e Joe Barone in tribuna al Franchi. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com
Rocco Commisso e Joe Barone in tribuna al Franchi. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Solo il risultato finale. Non si salva altro della partita tra Maccabi Haifa e Fiorentina, vinta all'ultimo respiro grazie al gol di Barak che sicuramente agevola le cose in vista del ritorno. Per il resto quella degli uomini di Italiano è stata una prestazione desolante, a partire dai tre gol subiti da una squadra a dir poco modesta. Le amnesie difensive sono le solite, ma in questo contesto diventano ancora più gravi. 

Un gol in più

Marcature blande, anticipi sbagliati, passaggi in verticale che tagliano in due la linea come fosse burro. La Fiorentina si è salvata perché in Conference League - ormai l'abbiamo imparato - trovare il gol è sempre possibile, e non è la prima volta che i viola pensano a segnarne uno in più anziché a subirne qualcuno in meno. E oggettivamente, considerando le condizioni del terreno di gioco, i sigilli di Nzola, Beltran, Mandragora e Barak sono stati anche costruiti molto bene.

Esaltarsi? Anche no

Ecco, fermiamoci qui però. Perché non c'è nessun riscatto di Nzola, visto che dopo il gol non ha più azzeccato una giocata. Né di Mandragora, che fino al 3-3 (bello, per carità, col piede debole) era stato un fantasma in campo. Ci sono invece tanti problemi, quelli di sempre per la verità, ma forse a questo punto della stagione è anche inutile chiedersi di chi siano le colpe. Meglio godersi la vittoria e vedere cosa succederà nelle prossime settimane, senza aspettative e con leggerezza. Tanto quale sia la situazione, e quali le “ambizioni” di questa società, non l'abbiamo certo scoperto a Budapest

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