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Gollini: 6 Il tiro di Humphrys in apertura bacia il palo, ma non c'è nemmeno il tempo di esultare per lo scampato pericolo per lui, perché deve ritrovare immediatamente la posizione per bloccare, la conclusione (debole) successiva. Poi lo stesso Humphrys si rifà nel secondo tempo, ma Piergollo non poteva farci nulla.

Terzic: 5,5 Italiano ci ha preso gusto nello schierarlo come terzino a piede invertito a destra. Venuti osserva e ringrazia. Regala qualche scorribanda degna di nota, ma si fa infilare in velocità ad inizio ripresa ed è così che gli Hearts arrivano in porta e i 4 mila scozzesi presenti al Franchi possono esultare. Da lì in poi è un crescendo di errori che, con un avversario diverso davanti, sarebbero stati rilevanti.

Milenkovic: 6 Qualche scossa iniziale prima dell'assestamento e della (relativa) tranquillità.

Igor: 5,5 Incomprensibile scelta sulla rete dei maroon. L'unico che la comprende e la approva è Humphrys che si ritrova un'autostrada davanti per poter infilare Gollini a suo piacimento.

Biraghi: 7 Mentre c'era chi già imprecava per un calcio d'angolo battuto corto (situazione che di solito finisce male), ecco l'esterno sinistro tirare fuori dal cilindro una traiettoria telecomandata verso la testa di Jovic con palla che dolcemente va a scuotere la rete degli Hearts. Dopo l'assist decide di esagerare piazzando una punizione dal limite laddove nessun portiere può farci niente. Venuti: SV.

Barak: 6,5 Gli bastano 10-15 metri (in avanti) per poter tornare ad essere uno che può far male alle difese avversarie, anche se tutto quello spazio che ha avuto sul 4-0 realizzato, in Italia se lo sogna. Bianco: 6 Cerca l'iniziativa e pure il gol personale e al 92' non ci riesce per una mera questione di maledetti centimetri.

Amrabat: 6 Semaforo verde appena scattato e regala una palla agli avversari che vanno subito a colpire il palo. Dialoga di continuo nel primo tempo con Italiano che gli chiede qualcosa di diverso. L'equilibrio arriva nel secondo tempo.

Mandragora: 6 Traversa con la Lazio, palo con gli Hearts, "Ma una botta di culo mai?" si chiede. La risposta purtroppo è no, caro Rolando. Rimandiamo l'appuntamento con la fortuna ad un'altra occasione. Duncan: 6 Non deve strafare deve fare il suo compito da buon soldatino.

Gonzalez: 7 Niente faville, quelle ce le teniamo per un'altra occasione. Però zitto, zitto il buon Nico intanto mente dentro un altro paio di gol e mantiene una media realizzativa che farebbe invidia al migliore dei bomber. In questo conto è compreso anche un rigore, il primo segnato in stagione dalla Fiorentina dopo due errori. E poi ci regala anche un bel carpiato che si trasforma in punizione che poi diventa addirittura gol (2-0 di Biraghi).

Jovic: 6,5 Prima di andare a letto la sera, il serbo esprime la preghierina di giocare sempre contro gli Hearts, non tanto perché siano un avversario che stimola la fantasia, quanto perché, almeno è una squadra che gli porta bene. E allora uno squillo all'andata e un altro al ritorno che mette la partita in discesa. Giusto quello. Saponara: 6 La sua entrata in campo assume un significato quando si va a guadagnare un calcio di rigore con un buon movimento e una difesa del pallone fatta correttamente. Al resto ci pensa un 'pollo' di nome Cochraine.

Kouame: 7 Schiaccia il bottone "on" al 32', salta un uomo, chiude il triangolo con Barak e serve una buona palla che scorre dietro Jovic e finisce sui piedi di Gonzalez: può rivendicare di aver avuto una parte importante sul 3-0 gigliato. Sei minuti dopo è Barak a godere dei servigi dell'ivoriano, che gli serve in mezzo all'area una palla da spingere in fondo al sacco. Non gli resta che mettersi in proprio e lo fa al 76', ma ne esce fuori un tiraccio. Meglio la versione generosità che quella egoismo. Cabral: SV.

Italiano: 6 Niente trionfalismi, ma nemmeno sottovalutare troppo questa vittoria. Ci vuole una giusta via di mezzo ed è per questo che non ci sono votoni stavolta. Anche per Italiano perché la sua Fiorentina è stata buona per 45 minuti e poi si è rilassata. In campionato non potrà sicuramente farlo.

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