Italiano come Malesani, arriva una ventata di aria fresca in panchina. Un anno decisivo per la Fiorentina di Commisso, i bonus sono finiti per tutti. Ma la proprietà vuol continuare a spendere
E’ andata. Proviamo a resettare tutto, Gattuso, il mese di giugno, Antognoni. Confusione all'interno della Fiorentina, forse come mai era accaduto, ma appunto, ripartiamo.
Giusto Italiano, ottima scelta e ottimo allenatore. Gonzalez, grande acquisto. Antognoni? La Fiorentina è casa sua. Lì deve stare, il come decidetelo voi (e lui). Inutile provare a ricostruire cosa è accaduto in queste settimane. Versioni diverse, opinioni cambiate dal giorno alla notte. Prendiamo il risultato finale, che tutto sommato può andar bene. Sapendo che, ormai, i bonus sono davvero finiti per tutti e che, la nuova proprietà viola, al terzo anno sarà giudicata solo e soltanto per una cosa: i risultati. Non dimentichiamolo mai, Commisso ha speso e continuerà a farlo, solo che i risultati sportivi non sono andati di pari passo agli investimenti fatti. La costruzione, societaria e di squadra, evidentemente non ha funzionato.
Adesso, appunto, arriva una ventata di aria fresca. Almeno in panchina. Italiano può ricordare Malesani, che a Firenze ha trovato terreno fertile per crescere e fare un qualcosa di bello. Due anni di contratto, l’opzione sul terzo, l’idea di costruire finalmente un percorso lungo. A tappe, ma lungo, con l’obiettivo di tornare almeno in Europa alla fine di questo percorso.
Siamo già a luglio, tra poco comincia il ritiro estivo e andranno fatte scelte (anche coraggiose) in fretta. La stagione dopo gli Europei è sempre particolare, riserva sorprese. Anche per questo la Fiorentina ha il dovere di esserci. La gente, finalmente, tornerà allo stadio. Il Franchi tornerà a riempirsi. Nel bene (speriamo) o nel male questo terzo anno per Commisso e per la sua squadra sarà decisivo. Al di là dei giudizi, per forza di cose non lusinghieri, di un mese di giugno a dir poco confusionario. Ora c’è voglia solo di campo, di 4-3-3, di novità, di divertimento. Cosa che manca da troppo tempo in riva all’Arno.