Un fenomeno in panchina che sceglie la partita giusta per puntare sulla vecchia Fiorentina. E gennaio si avvicina con Berardi e non solo nel mirino
Non accadeva dal 1960. Otto vittorie di fila per la Fiorentina, una squadra che dal sessantesimo in poi non prende mai gol, che vince 1 a 0 soffrendo, ma mai in balia degli avversari, che capitalizza ogni occasione o quasi gli si presenta davanti, che anche nella settimana più difficile emotivamente parlando, si presenta compatta e decisa davanti all’ennesima vittima sacrificale.
Tante cose che fanno paura (in positivo)
Fa paura la crescita di Ranieri e Comuzzo. Fa paura la condizione fisica di Dodô, fa paura la maturità di Cataldi e Gosens, fa paura la forza tra i pali con le mani e con i piedi di De Gea. E poi in panchina c’è un fenomeno, che sceglie la partita giusta per non schierare Kean (apparso opaco e stanco entrando a gara in corso), per puntare sulla ‘vecchia’ Fiorentina: Sottil, Kouame, Beltran davanti.
Niente limiti
Non si possono porre limiti adesso a questa squadra, dove anche i più giovani come Comuzzo ammettono di guardare la classifica e sperano in qualcosa di grande. Dove anche i calciatori di esperienza come Gosens ammettono che vincere anche partite del genere, di misura e soffrendo, è un successo da grande squadra.
La supersfida di Bologna e gennaio è vicino…
Adesso la Conference, con i titolari che riposeranno, prima della super sfida di Bologna. Sapendo che prima o poi il filotto potrebbe interrompersi, ma che non è ancora detto sia arrivato quel momento. E comunque al Dall’Ara la Fiorentina avrà ha disposizione due risultati su tre. Palladino contro Italiano, due ottimi allenatori, con il primo che al momento sta addirittura superando il suo predecessore. Questa Fiorentina, un po’ in tutti i reparti, sembra essere cresciuta tantissimo. E gennaio si avvicina, con Berardi e non solo nel mirino…