Che nessuno spezzi l’incantesimo in cui è scivolata la squadra di Italiano, tecnico compreso, considerato il cammino intrapreso dopo la sosta di novembre e le ultime uscite, tanto efficaci quanto diverse dalla Fiorentina classica. Non più solo ricerca dello spettacolo (per il quale servirebbero altri interpreti) ma anche una consapevole rinuncia, un briciolo di cinismo e una spolverata di saggezza. Con la buona sorte che non guasta mai e che in questo periodo ci sta vedendo anche particolarmente bene.

Ieri sera una mossa che ha strabiliato, anche se in parte si era già vista: il cambio Mina per Barak, un centrale per un trequartista e il passaggio a una sorta di 3-4-3. Un adattamento in corsa, proprio ciò di cui Italiano era imputato: la transizione verso una maggior flessibilità. Dopo i tentativi di cambio attacco con il Verona, il ‘Made in Ital… iano’ ha offerto un altro scenario innovativo.

Al 3, al 50 o al 100%: Arthur è sempre il signore del centrocampo. E in quel ruolo la gerarchia non si tocca
La rilevanza di Arthur Melo si percepisce quasi più quando non c'è anche perché quando è presente in mezzo al campo,...

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