L’unico dubbio a centrocampo per Italiano in terra turca
In casa Fiorentina, dopo mesi pieni di incertezze e cambiamenti per quanto riguarda la formazione titolare, adesso sembrano esserci gerarchie più chiare. In primis emerge la continuità data a Cabral, ma anche rotazioni meno frequenti sulle fasce offensive e a centrocampo. Ecco, proprio in mezzo al terreno di gioco Italiano deve fare i conti con un unico dubbio per sfidare il Sivasspor.
Se gli indizi delle ultime partite fanno una prova, Amrabat e Mandragora sono ormai punti fermi di questa Fiorentina. Il marocchino, tra alti e bassi, si conferma un incontrista di buon livello; le sue qualità difensive emergono maggiormente se affiancate a quelle del numero 38 viola, che ha decisamente un piede più educato e che sta attraversando un periodo estremamente positivo. È una coppia che sembra completarsi e che (per ora) funziona bene. Ma il terzo?
Le possibilità vertono su due centrocampisti offensivi pronti a mettere in difficoltà il mister, per un ballottaggio che probabilmente non è mai stato così equilibrato. Da una parte la certezza Bonaventura, garanzia di qualità tecnica ed elemento della rosa perfetto per completare il reparto, anche e soprattutto in situazioni inedite. Dall’altra, però, c’è un Barak che ha messo la quinta e che non smette di sfornare prestazioni di altissimo livello.
La scelta è complicata: affidarsi al materiale più sicuro a disposizione o sfruttare il momento di chi ha cavalcato l’ultimo periodo per non ‘danneggiare’ la continuità. Ma per quanto riguarda Barak, un’eventuale panchina non è da interpretare immediatamente come un rischio di tarpargli le ali. D’altronde, anche a partita in corso, il ceco ha spesso dimostrato di saper trascinare la Fiorentina fuori da situazioni sporche e spinose. Considerato il (seppur minimo) vantaggio nei confronti dei turchi, sarebbe un cambio di alta qualità da usare in caso di emergenza.
Se gli indizi delle ultime partite fanno una prova, Amrabat e Mandragora sono ormai punti fermi di questa Fiorentina. Il marocchino, tra alti e bassi, si conferma un incontrista di buon livello; le sue qualità difensive emergono maggiormente se affiancate a quelle del numero 38 viola, che ha decisamente un piede più educato e che sta attraversando un periodo estremamente positivo. È una coppia che sembra completarsi e che (per ora) funziona bene. Ma il terzo?
Le possibilità vertono su due centrocampisti offensivi pronti a mettere in difficoltà il mister, per un ballottaggio che probabilmente non è mai stato così equilibrato. Da una parte la certezza Bonaventura, garanzia di qualità tecnica ed elemento della rosa perfetto per completare il reparto, anche e soprattutto in situazioni inedite. Dall’altra, però, c’è un Barak che ha messo la quinta e che non smette di sfornare prestazioni di altissimo livello.
La scelta è complicata: affidarsi al materiale più sicuro a disposizione o sfruttare il momento di chi ha cavalcato l’ultimo periodo per non ‘danneggiare’ la continuità. Ma per quanto riguarda Barak, un’eventuale panchina non è da interpretare immediatamente come un rischio di tarpargli le ali. D’altronde, anche a partita in corso, il ceco ha spesso dimostrato di saper trascinare la Fiorentina fuori da situazioni sporche e spinose. Considerato il (seppur minimo) vantaggio nei confronti dei turchi, sarebbe un cambio di alta qualità da usare in caso di emergenza.
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