Così è se mi pare... - Che è successo a Kayode? Eppure è stato l'esatto contrario del titolare di cattedra
Che è successo a Kayode? Credo che la domanda sia legittima. Dopo un esordio con i fuochi artificiali, nella prima partita di campionato della Fiorentina a Genova contro i rossoblu, è sparito dai tabellini. Neanche un minuto contro il Rapid Vienna (a Firenze, in Austria non c'era per lieve infortunio), in Conference, e contro Lecce e Inter in campionato.
Domenica al Franchi contro l'Atalanta, sul finale di gara, al posto di un deficitario Dodô, sulla fascia destra è stato fatto entrare addirittura Biraghi. Eppure il capitano è uno al quale toccare la palla col piede destro fa più senso che accarezzare un serpente.
Ho riletto con attenzione la lista dei panchinari in tutte queste partite, temevo di essermi perso qualche assenza del giovane esterno sbocciato in Primavera. Invece è sempre stato presente, in panchina.
Davvero singolare. Contro il Genoa si era segnalato come uno dei migliori in campo. Corsa da inglese, dribbling da brasiliano, grinta da tedesco... Voti nelle pagelle di siti e giornali, dal 7 all'8. Esattamente il contrario del “titolare di cattedra” Dodô, che al momento è solo la brutta copia di se stesso.
E allora perché Kayode è rimasto sempre a sedere in panchina? Per carità, ci saranno mille validi motivi per questa scelta di Italiano, però sarebbe interessante conoscerne almeno uno. Così, per curiosità. Alcuni sostengono che l'allenatore della Fiorentina con i giovani ci sappia fare... Può darsi. Al momento ricordo un esordio concesso ad Amatucci nella rovinosa prestazione dei viola contro l'Inter. Non il massimo per creare un bel ricordo di un momento storico nella carriera di un calciatore.
Invece per Kayode non resta che attendere. Magari domani, contro il Genk, sarà subito titolare. O ci dobbiamo rivolgere alla trasmissione “Chi l'ha visto?”