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Mondiale per Club in Arabia Saudita, semifinale Fluminense-Al Ahly, minuto 69, partita bloccata sullo 0-0. Uno dei senatori della squadra brasiliana, Marcelo, si infila a sinistra e dopo un tunnel viene abbattuto in area da Percy Tau: rigore. Scoppia un parapiglia tra egiziani che protestano, Marcelo che urla per il dolore, brasiliani che esultano. Spiccano due figure, El Shenawy - portiere dell'Al Ahly – e l’ex Fiorentina Felipe Melo che dopo una vita a centrocampo si è riciclato centrale difensivo nel Flu campione di Sudamerica.

L'astuzia di Felipe Melo

Mentre il portiere del club egiziano prova a calmare i compagni, l'ex Fiorentina, Juve e Inter prende il pallone e, glaciale, si piazza con i piedi sul dischetto del rigore. Nel frattempo, la baraonda si placa e attorno a Felipe Melo si concentra un piccolo campionario di provocazioni più o meno pesanti.

E alla fine… è finale!

In pochi notano il compagno di Felipe Melo, a lungo lontano dall'azione attorno al dischetto del rigore: è Arias, attaccante colombiano al Flu. Secondo dopo secondo si avvicina a Felipe Melo, che a un certo punto lancia il pallone ad Arias. Il bluff della vecchia volpe Felipe Melo è servito a proteggere il vero rigorista dalle provocazioni e dalle distrazioni. Palla sul dischetto, rincorsa, interruzione, calcio quasi da fermo: El Shenawy intuisce il tiro ma è troppo angolato. Gol. E Felipe Melo felicemente in finale. (Stralcio di cronaca ripresa da La Gazzetta dello Sport).

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