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Batistuta è in stampelle con un tutore ma non perde mai il sorriso. "Ci vorrà un po' per guarire - ha spiegato in una lunga intervista a Famiglia Cristiana - cinque sei mesi circa. Realizzare il docu-film è stata una bella esperienza. Volevamo far capire che bisogna inseguire i propri sogni anche se non si hanno subito i mezzi. Vedo ragazzi che davanti alle difficoltà si fermano troppo presto. La mia unica possibilità era giocare a calcio, altrimenti sarei dovuto andare in ufficio. E non desideravo alzarmi tutti i giorni alla stessa ora. Vivo a Reconquista ed è il mio mondo. Magari non è la città più bella del pianeta ma è il mio posto. Quando mi alzo da letto, sento l'affetto di chi ho vicino".

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