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Pradè, Ferrari e Burdisso in tribuna d'onore
Pradè, Ferrari e Burdisso in tribuna d'onore

Era arrivato alla Fiorentina quando ancora la società era dei Della Valle: 21 giugno 2018 si erano aperte le porte del club viola per Alessandro Ferrari, all'epoca entrato come nuovo responsabile della comunicazione. Una posizione mantenuta intatta anche sotto la gestione Commisso, con la sua figura costantemente affiancata a quella del dg generale Barone e a quella del presidente italoamericano durante la sua permanenza in Italia. 

Ma facciamo un passo indietro…

58 anni, torinese e una vita dedicata alla comunicazione. Dal 1999 al 2010 è stato infatti il direttore del reparto comunicativo per Il Sole 24 Ore, coordinando anche la pubblicità, il marketing, l’ufficio stampa, l’organizzazione di eventi e la valorizzazione del marchio del gruppo editoriale. 

Nel 2010 Ferrari è diventato poi responsabile relazioni esterne dell’Osservatorio permanente giovani editori, nato all'inizio del millennio a Firenze da un’idea di Cesare Romiti, Andrea Riffeser Monti e Andrea Ceccherini. Sue le idee di progetti come “Il quotidiano in classe”. Dal 2012 al 2014 è stato direttore della comunicazione per Esselunga, poi, dal settembre 2014, ha lavorato come director corporate communication per Coesia, multinazionale con sede a Bologna attiva nel settore delle soluzioni industriali e del packaging. 

E poi il calcio

Nel 2018 poi la prima esperienza nel calcio, ma sempre nel settore comunicativo, con la Fiorentina. Guadagnando fin da subito la fiducia di Commisso, Ferrari è stato una delle figure più presenti fin dall'inizio dell'ormai non più nuova gestione americana a Firenze. Dopo la scomparsa del direttore generale Barone, lo stesso Commisso aveva annunciato che avrebbe ricoperto il ruolo di responsabile dell’area aziendale viola fino all'annuncio di oggi, che lo vede nuovo direttore generale della Fiorentina

Spalla e ombra di Barone, calcisticamente parlando il suo curriculum fa pensare a un “da zero a cento". In fondo si è sempre occupato di comunicazione e non di gestione aziendale, almeno sulla carta. L'esperienza al fianco del dg viola scomparso di recente, però, lo ha formato anche sotto questo aspetto. 

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