Gli ultimi baluardi "corviniani" e la riscossione della vincita di scommesse fatte qualche anno fa sul mercato
Era il luglio del 2017 quando la Fiorentina acquistava dal Partizan Belgrado per una cifra di poco superiore ai 5 milioni Nikola Milenkovic. A dirigere il mercato viola c'era Pantaleo Corvino e l'affare ricalcava perfettamente la classica scommessa balcanica dell'ex direttore sportivo viola. Una scommessa che, dopo qualche anno, si può dire perfettamente azzeccata, visto che il difensore serbo è considerato uno dei migliori del ruolo in Italia ed è richiesto da molti top club europei. La Fiorentina per trattenerlo dovrà fare quello che sembra essere un vero e proprio miracolo, ma in caso contrario la plusvalenza nelle casse viola (cambio di società a parte) sarà da capogiro. Commisso non lo vuole cedere per meno di 40 milioni e quest'estate sarà quasi sicuramente uno dei giocatori al centro del calciomercato.
Milenkovic in realtà on è l'ultima "scommessa corviniana" presente nella rosa della Fiorentina. Un anno prima dell'approdo del serbo a Firenze infatti arrivò Dragowski (dallo Jagiellonia per 2,5 milioni) e l'anno successivo Vlahovic (dal Partizan per poco meno di 2 milioni), altri due punti fermi dell'undici di Prandelli.
Di certo il Corvino-bis, come tutti ricordiamo, non è stato totalmente rose e fiori e qualche errore di mercato di quel periodo la Fiorentina se lo porta ancora dietro. Tra chi se ne andrà, chi rimarrà e chi ha un futuro ancora da decifrare. Di fatto la squadra viola oggi sta riscuotendo la vincita di scommesse fatte qualche anno fa.