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L'ex calciatore viola Mario Bortolazzi
L'ex calciatore viola Mario Bortolazzi

L’ex centrocampista della Fiorentina Mario Bortolazzi ha parlato a il Salotto del Calcio, trasmissione di TVL Toscana, concentrandosi sul lavoro di Palladino e sulla rosa gigliata.

‘Palladino bravo a cambiare la propria idea di gioco'

“La Fiorentina di Palladino è ben organizzata, ha le idee chiare e merita la classifica che ha. Il tecnico viola è stato bravo a cambiare la sua idea di gioco, che ad inizio hanno non aveva fruttato punti e portato le prestazioni che era riuscito ad ottenere il Monza. Palladino ha capito che gli interpreti che aveva non erano adatti al suo tipo di gioco ed ha apportato un cambiamento che sta dando evidenti frutti. A me la prima Fiorentina di Italiano piaceva, al primo anno del tecnico siciliano il calcio viola era tra i più belli del campionato. Successivamente sono venuti a mancare interpreti nei ruoli importanti, Torreira non è stato sostituito adeguatamente, lo stesso vale per Vlahovic. In tre anni però la Fiorentina ha fatto tre finali e va dato atto a Italiano di aver fatto un ottimo lavoro. Ho avuto Palladino come giocatore, sono un po’ sorpreso dal suo exploit da allenatore, non lo vedevo come possibile tecnico, invece sta dimostrando capacità. Sono felice per lui”.

‘Rosa viola ampia e valida, il centrocampo è il punto di forza’

“Con la rosa che ha la Fiorentina, può concentrarsi su tutti e tre gli impegni che deve affrontare. Ha praticamente due squadre, ci sono doppioni in tutti i ruoli, più qualche alternativa. Analizzando l’organico viola, ieri in campo a Como forse c’erano 3-4 calciatori dello scorso anno, questo significa che ci sono tanti elementi nuovi. La rosa viola è ampia e valida e può competere per tutte le competizioni, anche se sarà difficile avere sempre lo stato di forma. Non vedo reparti o ruoli scoperti, a sinistra addirittura ci sono 3 alternative con Gosens, Biraghi e Parisi. In attacco ci sono Sottil, Kouame e Ikone, in difesa non gioca Martinez Quarta, titolare dello scorso anno. In mezzo al campo ci sono 5 giocatori importanti, tutti elementi che ci stanno benissimo. Forse un’alternativa a Kean? La Fiorentina ha nel centrocampo la sua forza, Beltran dà una grande mano alla mediana e rende difficile da affrontare e superare la squadra viola”.

“I miei tre anni alla Fiorentina? Sono arrivato in Primavera e abbiamo vinto il campionato con Guerini da allenatore, ogni tanto salivo in prima squadra. Ricordo una delle prime trasferte con la Fiorentina, a 17 anni e mezzo mi trovavo a fianco Antognoni, Passarella, Graziani, Massaro, Galli, Cuccureddu, Patrizio Sala, non riuscivo a parlare dall’emozione e dalla felicità di essere a fianco a tali campioni. Una volta mi dissero: ‘Puoi parlare eh Mario!’, per me era un sogno. Quando fui ceduto dalla Fiorentina al Milan ero dispiaciuto all’inizio perchè volevo restare a Firenze e ho fatico ad accettare il trasferimento, Valcareggi aveva un’ottima opinione di me. Per me la Fiorentina in quel momento rappresentava la squadra più importante, che mi aveva lanciato in Serie A. Poi ho vinto lo Scudetto col Milan 3 anni dopo”.


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