Cedere un top e vincere? E' possibile, lo dimostra il Lille: dalla super cessione di Osimhen al titolo conteso al Psg
Le cessioni spesso e volentieri nel mondo del calcio vengono vissute come delle sconfitte dall'ambiente che perde il suo talento, migrato magari verso club e campionati più ricchi. Ma in realtà è proprio sulle cessioni che tante società hanno poi basato la propria strategia vincente, arrivando a costruire e a migliorare la rosa, integrando nuovi elementi grazie al super introito. Il segreto sta proprio nell'abilità del reinvestimento, nella progettazione della cessione importante e nel cautelarsi facendo le cose nei tempi consoni: l'estate 2020 è stata anomala e non c'erano le condizioni per cedere Chiesa in modi e tempi favorevoli alla Fiorentina? Eppure il Lille il 31 luglio scorso cedette Osimhen al Napoli per una cifra intorno ai 70 milioni e a inizio settembre il giovane difensore Gabriel all'Arsenal, per un'altra ventina.
La contromossa? Dentro Jonathan David, classe 2000 del Genk (che sforna un talento dopo l'altro) e Botman, centrale dell'Ajax e dell'Olanda Under 21. Il tutto sotto la guida sapiente di Cristophe Galtier che da dicembre 2017 guida la formazione del Nord della Francia e che dopo una salvezza faticosa al primo anno, ha condotto i suoi ad un secondo e un quarto posto nelle due stagioni successive. E il risultato? Il Lille a tre giornate dalla fine è primo, con un punto sul Psg e cinque sul Monaco (che gioca stasera la sua partita). Una realtà che con le cessioni si è rinforzata e che per forza di cose rappresenta un esempio, l'ennesimo, anche per chi come la Fiorentina si è trovata e si troverà ad avere a che fare con gli addii di alcuni suoi calciatori.