La Fiorentina vince e passa il turno: consueto calo nel secondo tempo, ma serviva il risultato ed è arrivato. Tiratina d'orecchie a Palladino per due cambi, ora però un po' di positività

Finalmente una grande serata, emozionante e col lieto fine. Ci voleva: come giustamente hanno sottolineato in tanti in casa viola, a cominciare da Raffaele Palladino e Daniele Pradè! La Fiorentina raggiunge i quarti di finale di Conference League, in cui incontrerà gli sloveni del Celje, partendo ovviamente con i favori del pronostico.
Sarà sicuramente un turno molto più agevole degli ottavi di finale, almeno sulla carta. Non dobbiamo scordarci che la Fiorentina ha avuto la meglio di una squadra non così tanto più debole di quella con cui ha perso in finale la scorsa stagione.
Un po' di positività, almeno dopo le vittorie
C’è stato il consueto calo del secondo tempo che giustamente deve far lavorare e molto i ragazzi e Mister Palladino, ma la Fiorentina doveva vincere e lo ha fatto. La sofferenza nel calcio di oggi c’è quasi in ogni partita e, quindi, per una volta proviamo ad essere contenti!
L’unica tiratina di orecchie al tecnico per i cambi nel finale che hanno sbilanciato la squadra. Ha senso togliere un difensore (Ranieri stanchissimo) e sostituirlo con un attaccante (Zaniolo) sul risultato di 3-0? La squadra ha dovuto cambiare completamente modulo e riprendere le misure sul campo in un momento ancora importante del match. E perché togliere Mandragora e non Fagioli, con l’ex Juventus fortissimo ma anche in debito d’ossigeno (il rigore procurato lo ha ulteriormente dimostrato)?
Le note liete partono da un Robin Gosens che non si è iscritto alla lista dei marcatori di serata, ma che è risultato il migliore in campo per distacco della gara. Al secondo posto un giocatore pochissimo reclamizzato ma molto forte e cioè Marin Pongracic. Se avesse un carattere molto meno esuberante sarebbe probabilmente in una big del calcio europeo.
E poi un Gudmundsson ritrovato (dimostrazione che nel calcio spesso la testa conta più del fisico), un Comuzzo insuperabile, un Kean sempre troppo egoista, ma inarrestabile come spesso gli succede ed un Mandragora che ancora una volta ha dimostrato che spesso si critica il nome e non le prestazioni. D’altronde se gli allenatori ed i moduli cambiano, ma lui continua a giocare quasi sempre titolare nella Fiorentina un motivo ci dovrà pur essere.
La Fiorentina è viva e lotta insieme a noi
La Viola si è ritrovata, anche se una partita buona è solo un indizio. Allora, quale occasione migliore per trasformarlo in una prova dando continuità di risultati e di prestazioni proprio contro la Juventus, domenica sera alle 18 allo stadio Artemio Franchi? Vamos ragazzi, Firenze ed i tifosi della Fiorentina non aspettano altro che di cantare: “Del calcio è tua la storia…”.