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Era la prima stagione di Montella, e la Fiorentina si stava facendo conoscere come una delle squadre che esprimeva il più bel gioco in Europa. Ma quella squadra non era solo bella da vedere, ma anche capace di vincere. E di fatti, dopo due stagioni a dir poco buio, ci fu una vera e propria rinascita. A suon di gol e vittorie la Fiorentina sfiorò la qualificazione in Champions, scippata in extremis dal Milan con tante polemiche a causa dei numerosi rigori dubbi concessi ai rossoneri durante il campionato. Tra le serate memorabili dei quella stagione, c'è sicuramente quella del 17 febbraio 2013. Al Franchi arriva l'Inter, anch'essa coinvolta nella corsa all'Europa in quel momento. Ma sul campo non c'è partita. Viola subito in vantaggio al 13' con un colpo di testa sotto porta di Ljajic, poi raddoppia Jovetic con un super gol all'incrocio dei pali al 33'. Nella ripresa sono ancora loro i protagonisti: al 55' il montenegrino, imbucato da un colpo di tacco da applausi di Aquilani, batte Handanovic calando il tris. Infine, al 65', un altro tiro da fuori di Ljajic lascia di sasso il portiere sloveno e fa poker. Nel finale Cassano segna il gol della bandiera, ma la sconfitta per l'Inter è eclatante e lo sarebbe stata ancor di più se il suo portiere non avesse realizzato almeno quattro grandi parate. Insomma, in quella serata la squadra di Stramaccioni non scese in campo e fu letteralmente annientata dalla Fiorentina. Tanto che dalla Curva Fiesole si alzò un coro che è ancora leggenda: "Il pallone è quello giallo, il pallone è quello giallo!".


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