Difetti e pregi di questa Fiorentina sono sempre i soliti da quando un certo Vlahovic ha lasciato Firenze. A Genk la prestazione c'è stata, serve calma e sangue freddo. E le seconde linee spiccano
Un pareggio che poteva essere una vittoria. Ma anche una sconfitta con quel palo al 95esimo clamoroso. Diciamolo subito, un punto in Belgio ci sta, e va bene. Vanno meno bene altre cose, le stesse. Gli errori difensivi, gli attaccanti che non segnano e non tirano, le poche palle che arrivano davanti.
E meno male che in questa Fiorentina c’è Ranieri, uno che in questa squadra ci sta benissimo, che segna la sua prima doppietta e che aiuta la squadra viola a cominciare comunque bene questa nuova Conference. Anomala questa squadra che segna tanto, ma non con le punte. Che subisce tante reti, ma ne realizza altrettante. Che gioca sempre allo stesso modo, con le sostituzioni sempre negli stessi minuti, con un atteggiamento tattico che non cambia mai. Certo, devono crescere le condizioni dei singoli. Dietro, a centrocampo, davanti. E poi le partite vanno chiuse, soprattutto in Europa.
Infine bene Kayode, meglio sicuramente dell’attuale Dodo’. Meglio le ‘seconde’ linee delle prime. Con le punte che al momento sembrano utili soltanto per la manovra, per il lavoro sporco, non per le reti. Tutte cose migliorabili, che siamo sicuri, appunto, miglioreranno. Sette punti in campionato ci stanno, l’esordio in Conference fuori casa con un pareggio contro la squadra più forte, anche.
La Fiorentina gioca e spesso diverte. Eppure ci si divide sempre, interrogandosi soprattutto sulle cose che non vanno. Quando andranno anche quelle… questa Fiorentina può davvero ottenere tanto. Calma e sangue freddo, dispiace per il risultato ma la prestazione c’è stata. Dispiace soltanto che i difetti, come i pregi di questa squadra, siano sempre simili da quando un certo Vlahovic se n'è andato.