Così è se mi pare – Il “metodo Cenerentola” per scovare il centravanti ideale
Voglio essere ottimista dopo la grandinata nerazzurra sulla Fiorentina. Ai viola continuano a mancare i gol del centravanti. Sì, è vero, contro l’Inter sono mancate parecchie altre cose, ma sorvoliamo. Cinque partite e la coppia Nzola-Beltran non ha mai bucato la porta avversaria. A dir la verità non l’ha neanche minacciata seriamente.
Eppure sono convinto che alla ripresa del campionato vedremo risultati diversi. Mi conforto con la statistica. Dopo i falliti tentativi di trovare un degno interprete del ruolo di punta centrale che hanno riguardato Cutrone, Kouame, Kokorin, Cabral, Jovic non è possibile che anche i due nuovi acquisti falliscano entrambi.
Non pretendo che l’”armadio” angolano ricalchi le orme di un gigante della difesa del pallone come Luca Toni. Tanto meno ipotizzo che il guizzante argentino possa anche solo avvicinare il bomber dei bomber Batistuta.
Mi accontenterei che il primo emulasse le prodezze di Riganò (Riga, Riga, Riga , Rigagol) e il secondo quelle del connazionale Diaz (“Ramon tira la bomba”).
Però il problema non può essere solo la qualità intrinseca degli attaccanti. Le palle giocabili che entrambi hanno ricevuto, nelle cinque partite tra coppa e campionato, si contano sulle dita di una mano. Il meccanismo degli approvvigionamenti offensivi va oliato, per non dire reinventato.
Dal casting tra Beltran e Nzola deve uscire il centravanti della Fiorentina per i prossimi campionati (oltre che per quello in corso).
Altrimenti non resta che provare il metodo Cenerentola. Prendiamo la maglia di Virgili o quella di Maraschi (rispettivamente centravanti del primo e secondo scudetto) e andiamo in giro, come il principe con la scarpetta, a verificare se esiste un centravanti che la indossa a pennello. E compriamo quello.