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Un caso è già bello spinoso dall'estate scorsa, un altro potrebbe diventarlo anche se il diretto interessato non ha mai manifestato la volontà di andarsene: su Federico Chiesa e Nikola Milenkovic gira molto di quel che sarà il mercato della Fiorentina, c'è poco da fare. D'altronde tra partire con quasi 100 milioni (quelli che vorrebbe Commisso per lasciarli andare) o no, c'è una grande differenza e ci sono due programmi ben diversi. Il patron gigliato un anno fa decise si resistere a tutti i costi alle rimostranze dell'esterno, tenendolo piuttosto infruttuosamente a Firenze (poco contano i numeri che a cose fatte hanno rimesso in piedi lo score personale...). Sia lui che Milenkovic hanno il contratto in scadenza nel 2022 e ad oggi due situazioni piuttosto nebulose ma soprattutto da allarme quasi rosso: tra pochi mesi infatti i margini di trattativa potrebbero assottigliarsi, i rinnovi diventare quasi impossibili e i relativi valori sul mercato crollare drasticamente.

Per questo serve una decisione forte: Chiesa in o Chiesa out, Milenkovic in o Milenkovic out, senza che però si debba aspettare all'infinito l'offerta irrinunciabile. Il pugno duro potrebbe diventare controproducente, almeno a livello economico, e penalizzare l'inserimento di forze nuove: ecco perché senza la risoluzione dei due casi, la linea della Fiorentina rischia di diventare quella dell'attendismo.


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