“Kean e De Gea, Bove e Adli: la Fiorentina di Palladino stazione termale che rigenera il talento. Mercato rischioso di Commisso, ma è difficile non considerare i viola candidati alla Champions"
La redazione di Rivista Undici si è concentrata sull’avvio di stagione della Fiorentina di Raffaele Palladino, andando poi ad effettuare anche delle previsioni sulle possibilità della squadra, ma non solo.
“Alla Fiorentina sono rinati tanti giocatori che sembravano perduti'
Kean, De Gea, ma anche Adli, Bove, Gosens: la squadra di Palladino è una stazione termale in grado di rigenerare il talento. La Fiorentina di Raffaele Palladino è la squadra più sorprendente di questi primi mesi di Serie A. Lo dicono i numeri, lo conferma l’entusiasmo dei tifosi, lo sottoscrive il secondo posto condiviso con Inter, Atalanta e Lazio – un’altra squadra che sta andando decisamente oltre le aspettative iniziali. Eppure l’inizio di stagione della Viola non è stato semplice, a un certo punto sembrava addirittura che il nuovo allenatore fosse in bilico. Poi però le cose hanno iniziato a girare bene. Anzi: hanno iniziato a girare alla grande. E il merito, oltre che all’ex allenatore del Monza, appartiene a un gruppo di calciatori arrivati in estate senza suscitare grosse attese e che a Firenze si sono rigenerati completamente. Soprattutto se guardiamo alle loro ultime esperienze. Si tratta di Moise Kean e di David de Gea, ma i loro sono soltanto i casi più eclatanti: la Fiorentina 2024/25, infatti, sembra una stazione termale in cui i calciatori arrivano sfatti, stanchi, sfibrati, e ne escono rinati”.
‘Adli, Bove e Gosens, titolari inamovibili ma anche Beltran e Cataldi…’
“Ecco qualche altro nome: a Como, Yacine Adli ha segnato il suo terzo gol in maglia viola, il secondo in campionato dopo quello contro il Milan, e nelle altre dieci gare di Serie A in cui ha giocato ha messo insieme anche tre assist decisivi; Robin Gosens, dopo l’avventura contraddittoria all’Inter e la stagione in Germania con l’Union Berlin, è diventato titolare inamovibile – per altro come esterno basso di una difesa a quattro, un ruolo nuovo per lui – e ha già accumulato tre gol e due assist tra campionato e Conference League; Edoardo Bove, comprimario alla Roma e poi sacrificato sul mercato dalla società giallorossa, è il centrocampista più utilizzato in assoluto da Palladino (928 minuti complessivi in tutte le competizioni); Lucas Beltrán e Danilo Cataldi hanno ricominciato a essere centrali dopo stagioni complicate, e adesso sono parte integranti delle rotazioni – l’attaccante argentino si sta riciclando anche come sottopunta alle spalle di Kean – tra campionato e Conference”.
‘Palladino ha fatto un grande lavoro, rivedendo in corsa le idee iniziali’
“Insomma, si può dire: la Fiorentina ha fatto un mercato rischioso, molto rischioso. Ma sta vincendo molte delle sue scommesse, sta restituendo smalto a tutta una serie di giocatori che sembravano essersi smarriti – alcuni anche in modo clamoroso, basti pensare alla regressione di De Gea. E in realtà andrebbero citati anche Colpani e Gudmudnsson, che per diversi motivi – l’islandese, per esempio, è ancora fermo per infortunio – hanno avuto un impatto inferiore a quanto ci si potesse aspettare.
"In realtà il punto è proprio questo: Palladino finora ha fatto un grande lavoro, ha rivisto in corsa le sue idee iniziali e così ha messo su una squadra imprevedibile e di qualità, ma ha ancora degli evidenti margini di crescita. Al di là del rientro di Gudmudnsson e dell’auspicata crescita di Colpani, il tecnico della Fiorentina può – quindi deve – ancora scoprire quale può essere il reale valore di Comuzzo, Richardson e Kayode, ha restituito brillantezza anche a Ikoné e Sottil. Ma soprattutto deve capire se Kean, De Gea, Adli, Gosens, Bove, Beltrán e Cataldi hanno raggiunto il loro apice, oppure possono ancora mantenere le promesse e le premesse manifestate nel corso della loro carriera. In quel caso, se davvero il tecnico della Fiorentina dovesse riuscire a far rendere tutti questi giocatori al massimo livello, sarebbe davvero difficile non considerare la Fiorentina come una candidata seria al quarto posto. Forse anche a qualcosa di più”.