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Questo pomeriggio l'ex attaccante di Fiorentina e Torino Francesco Graziani, durante un collegamento con Radio Bruno, ha avuto modo di analizzare alcune delle tematiche più calde di casa viola. Ecco le sue parole.

"La sconfitta di lunedì contro la Lazio non è totalmente da buttare via: la Fiorentina aveva condotto un’ottimo primo tempo, e se fosse stata più fortunata sarebbe potuta andare all’intervallo in vantaggio. Nella ripresa poi, come ci si poteva aspettare, la Lazio è cresciuta e di fatti è stata un’altra partita: i biancocelesti di Sarri nonostante l’inizio shock di stagione sono una squadra molto forte, sia dal punto di vista tecnico che fisico. Credo che tutti, anche a Roma, siano del parere che il pareggio sarebbe sicuramente stato il risultato più giusto: se solo non ci fosse stata quella disattenzione di Milenkovic, che peccato. Molti parlano di errore clamoroso mapo succedere. Ci siamo confrontati bene, comunque, con una squadra che l'anno scorso è arrivata seconda”. 

L’ex centravanti ha poi spostato l’attenzione sugli attaccanti a disposizione di Italiano: “Sono un pò preoccupato per Nzola, che quando entra in campo si nota non sia tranquillo. Per certi versi sta soffrendo la pressione di una piazza come quella di Firenze, lo vedo soffocato a livello psicologico: gioca sempre con la paura di sbagliare, cosi facendo non riesce a dare il 100% e per questo viene criticato dai tifosi. Beltran? Sono convinto, ed è tanto che lo dico anche in radio, che se Italiano decidesse di schierarlo accanto a Nzola, anche l’angolano renderebbe di piu. L'argentino legge male l'area di rigore da solo, ma è sempre troppo solo. Una difesa organizzata lo controlla senza troppe difficoltà”.

Ha poi concluso parlando della partita di domenica contro la Juventus: “È una partita importantissima, il vero derby è con lei. A Firenze teniamo talmente tanto a battere quella squadra che a livello goliardico sono sicuro che anche stavolta raggiungeremo livelli altissimi. Servirà però non sottovalutare Allegri. Max  non è un’allenatore come Sarri o Italiano, che fanno del gioco un fattore fondamentale. È un allenatore diverso, che sa gestire gli elementi a disposizione. Una volta Mazzone mi disse che quando gli allenatori si agitano durante la partita, significa che non hanno preparato bene il match durante la settimana, e lui non si agita. Sa tenere alta la concentrazione della squadra e gli vanno dati dei meriti. Poi, che la Juventus non giochi bene siamo d'accordo, ma allo stesso tempo è una squadra pratica e concreta".

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