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"Alla fine dello scorso campionato Verona e Fiorentina avevano gli stessi punti, e la media di Juric era inferiore a quella di Iachini". Parole di Rocco Commisso in una delle sue ultime interviste. Parole che riaffiorano, inevitabilmente, dopo che il Verona ha battuto 2-0 l'Atalanta a Bergamo.

Quindici punti e sesto posto momentaneo in classifica, nonostante gli scaligeri abbiano venduto diversi fiori all'occhiello nel mercato estivo. Eppure Juric ha saputo prendere una squadra quasi rivoluzionata, renderla un gruppo unito e farla addirittura giocare bene.

L'Hellas Verona ha un'identità, un'organizzazione di gioco. I giocatori dimostrano applicazione e sanno sempre cosa fare alla perfezione. Juric ha forgiato una squadra che vince, e che quando perde dimostra comunque di esserci, di potersi rialzare subito. L'esatto opposto di quello che succede alla Fiorentina, la quale ci ha ormai abituato a prendere le brutte figure come abitudine e le vittorie come casi eccezionali.

Ecco, in virtù di tutto ciò (fatti, non supposizioni) diventa difficile capire dichiarazioni come quelle di Commisso. Ancor di più dal momento che Juric aveva già messo in mostra l'anno scorso tutto il bello che stiamo vedendo oggi. Cosa che Iachini, con tutto l'impegno del mondo, non avrebbe mai potuto fare. I numeri a volte sono importanti da analizzare, ma spesso lasciano il tempo che trovano e rischiano di condurre a decisioni negative che portano conseguenze per un bel po' di tempo.


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