Italiano: "A Firenze ho dato quello che mi hanno chiesto, forse anche di più. Meritavamo almeno un trofeo ma qui pare che chi arriva in finale sia una capra"

Destinato ad essere uomo divisivo, Vincenzo Italiano sta facendo volare il Bologna come e più di Motta ma a Firenze i giudizi sull'ex tecnico viola restano pieni di rimpianti e rancore. Il tecnico rossoblù ha parlato così a La Gazzetta dello Sport:
"I tre anni di Firenze sono un po’ macchiati da quelle finali, ma tanti sanno quante e quali cose sono passate in quel tragitto. Chiaro che perdendole qualcosa viene offuscato ma sono stati tre anni fantastici. Chiaro che l’allenatore è giudicato dai risultati ma quel che mi hanno chiesto, ho dato, anzi forse di più. Per me il percorso conta tanto: qua sembra che sia più bravo chi esce agli ottavi e chi invece perde le finali è una capra. No, no…
Il calcio mi deve qualcosa? Penso di sì. Certamente meritavamo di alzarne anche solo una. Quanto penso a una finale di Coppa Italia? Ci penso. Intanto bisogna vincere la semifinale e non sarà semplice: l’Empoli ha battuto squadre fuori casa, io non ho mai vinto là, né in A, né in B. Pensa di portare 30-35 bolognesi a Roma al mio primo anno qui per me sarebbe un sogno, un qualcosa di impagabile".