La contro-accusa su episodi ininfluenti: l'ultra nota strategia bianconera e l'occhiolino della stampa nazionale
Alla fine Rocco Commisso è esploso, lo ha fatto scomponendo e indispettendo fin troppo le scalette già infradiciate di emozione per l'ennesima doppietta di Cristiano Ronaldo, di tv e testate adibite all'immediato post partita e al commento delle ore successive alla fine delle partite di Serie A. Eh sì, è parso proprio un imprevisto fastidioso l'arrabbiatura di chi aveva messo insieme già una decina di episodi contrari dal suo sbarco in Italia. E allora dal neanche troppo sorprendente simpatizzante bianconero Marocchi, passando per Costacurta e proseguendo con gli editorialistoni di Gazzetta e Repubblica ecco partire la classica campagna miope, più o meno consapevolmente tesa a preservare una audience che, per questioni statistiche di tifo, dilaga in ambienti bianconeri.
E allora via al discredito di gettare sulla figura di Commisso, agli epiteti "sarcastici" e ai paragoni inappropriati. Per non parlare del trend preferito dal popolino di fede juventina: ti accusano di un episodio a favore? Tirane fuori un altro, anche ininfluente o inesistente, pur di non ammettere il vantaggio. E così, nell'Inter-Juve di due anni fa (espulsione esagerata di Vecino e quella mancata di Pjanic, poi rimonta Juve e scudetto soffiato al Napoli) manca poco era sta sfavorita la squadra di Allegri. E domenica scorsa che dire del "fallo" di Igor su Ronaldo, intento più a cercare il rigore dal primo minuto che a giocare a calcio? Una strategia ultra nota, per sviare l'attenzione.
A proposito di episodi, la rabbia del patron della Fiorentina era più frutto di un cumulo di episodi già maturati in precedenza, ma che lor signori sicuramente ignoreranno vista l'abituale attenzione dedicata alla squadra viola. Comprensibile che la sfuriata motivata "solo" da un rigore possa risultare del tutto fuori luogo da chi ne sa poco o pochissimo. Soprattutto del personaggio Commisso e della cultura americana da cui proviene, quella che privilegia l'equilibrio, la competizione e lo spettacolo. Tutte componenti che in Italia mancano e continueranno a mancare, anche per la gentile collaborazione di lor signori, ben felici di sparare contro la prima voce fuori dal coro.