La lezione della Juventus si è vista tutta in Serbia. Ma “giocare alla meno” basterà anche contro il ‘giochista’ Motta?
La Fiorentina in Serbia ha vinto giocando male e poco. Contro un avversario di almeno una categoria inferiore, agli uomini di Italiano è stato sufficiente mettere le cose in chiaro nei primi minuti per poi rifugiarsi nel palleggio. Qualche rischio c’è comunque stato, il Cukaricki è andato vicino ai pali di Christensen (specie con Kovac), ma tutto sommato non ha mai dato veramente l’impressione di poter insaccare nella rete gigliata.
Come in Fiorentina-Juve
Una situazione tale e quale a Fiorentina-Juventus. Con gli ospiti che l’avevano sbloccata nei primi minuti e la banda di Italiano che aveva fatto poco per infastidire il portiere polacco di Allegri. Dunque, si potrebbe pensare che la lezione dei gobbi sia stata recepita dalla Viola. Probabile sì, ma non se parliamo della solita squadra che fa del bel gioco e delle miriadi di trame offensive il suo fiore all’occhiello.
Giocare alla meno? Giammai!
La scelta di “giocare alla meno” è stata sì producente contro una formazione infinitamente inferiore ai Viola, ma questo approccio non basterà di certo contro il Bologna. D’altronde, lo dice la classifica, ci stiamo rivolgendo ad una squadra che proverà quest’anno a lottare per l’ultimo slot per l’Europa. Con un allenatore giovane e in gamba, come Italiano, che ha dalla sua l’etichetta del ‘giochista’, colui che preferisce giocare a pallone, anziché speculare. Dunque no, contro i felsinei dovrà necessariamente tornare la “vecchia” Fiorentina, quella che potrà anche lasciare spazi in campo aperto, ma avrà dalla sua sempre il beneficio del dubbio di averci provato con tutte le forze.