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Serviva più cattiveria, forse più malizia. A Napoli, contro una squadra deconcentrata dai festeggiamenti, la Fiorentina ha perso una partita da non perdere. Un pizzico di sfortuna, poca verve sotto rete, la testa forse altrove. Magari a giovedì, la prima di due partite da non sbagliare, per approdare alla seconda finale della stagione, roba che sarebbe da applausi, quasi da standing ovation. E allora ci sta.

Come ci sta che Italiano abbia preservato qualche calciatore. Inutile rischiare per un campionato che al di là di tutto non potrà essere bello come quello della passata annata. La Fiorentina ha assistito alla festa del Napoli, senza riuscire a prendere nemmeno un punto. A proposito: che festa, che emozioni, che bellezza vedere questo scudetto che torna azzurro dopo trentatré anni. E che impresa ha fatto De Laurentiis. Uno che con il calcio fa pari, e forse ci guadagna anche, uno che ha preso il Napoli come la Fiorentina dagli inferi del fallimento e lo ha portato per più di dieci anni in Europa, in Champions, riportando lo scudetto. Era a due il Napoli, oggi è a tre. E’ a due la Fiorentina, come ad insegnare che un vincitore diverso è ancora possibile: con programmazione, vendendo alle volte i migliori ma comprandone altri, altrettanto forti, senza uno stadio nuovo, con un bacino di utenza grande ma non smodato. Con un proprietario ricco ma attento.

Rocco è molto più ricco, per questo il sogno è che la programmazione cominciata quattro anni fa in casa viola ci porti un giorno ad un'impresa del genere. Siamo sicuri che anche a Commisso, guardando dal vivo quello che è accaduto domenica al Maradona, un leggero languorino sia venuto.

Noi sì, abbiamo provato invidia. Non dobbiamo nascondercelo, non dobbiamo cambiare discorso. Intanto però ci sono gli step. Come in una gara ad ostacoli adesso c’è da provare a vincere qualcosa, alzare una coppa, ritornare nella storia di Firenze dopo un bel po’ di anni di assenza. Nell’anno del Viola Park, nella stagione di una possibile ripartenza, sarebbe bello cominciare adesso. E poi anno dopo anno salire sempre di più. Ci vogliono soldi, programmazione, ambizione, volontà. A Firenze potrebbe esserci tutto questo. Franchi o non Franchi, come ci insegnano Napoli e il suo popolo.

I tentennamenti di Spalletti e la stima di De Laurentiis per Italiano. Ma per Barone la storia è già scritta
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