De Ponti: "La strana storia d’amore tra Nardella e Commisso è cominciata e finita con uno striscione. Il Comune deve dire alla Fiorentina dove giocherà? Falso, semmai è il contrario"
Botta e risposta. Attacchi e repliche. Ormai siamo a questo livello tra la Fiorentina e il sindaco di Firenze, Dario Nardella. A dividere le parti, ca va sans dire, è la questione dei lavori allo stadio che si accompagna, praticamente a braccetto, con quella della costruzione dell'impianto provvisorio.
Gli ‘ottimi rapporti’ tra Comune e Fiorentina
Di questo argomento se n'è occupato il direttore del Corriere Fiorentino, Roberto De Ponti, che ha scritto sul proprio giornale: “L’intemerata di Nardella arriva dopo tante, troppe, rassicurazioni sugli ‘ottimi rapporti’ tra Comune e Fiorentina, talmente ottimi da legittimare nelle frasi di risposta viola attacchi continui al sindaco: dalla sempreverde ”Non ci hanno fatto fare lo stadio, se lo facevamo noi era già bello e finito" (affermazione tutta da dimostrare) alla trita “per questo stadio non metto un penny” (legittimo: i soldi sono di Commisso) fino alla new entry “il Comune ci deve dire dove giocheremo” (falso: semmai è il contrario), il tutto sempre in favore di telecamere amiche".
“Una strana storia d'amore cominciata e finita con uno striscione”
E ancora: “Il ‘popolo viola’, citato ogni due per tre da Joe Barone, dovrebbe interrogarsi su una cosa: se davvero i tifosi stanno a cuore alla dirigenza viola, quei 5 milioni (quelli per il Padovani ndr) che permetterebbero alla squadra di rimanere a Firenze sono così tanti? Resta un fatto: da ”Io sto con Rocco" a “Non sarà un napoletano a mandarci via dalla nostra città”, la strana storia d’amore tra Nardella e Commisso è cominciata e finita con uno striscione".