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Beltran esulta dopo il rigore segnato col Parma. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com
Beltran esulta dopo il rigore segnato col Parma. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

C'era un tempo - nemmeno più di tanto remoto - in cui la Fiorentina aveva un grande attaccante. Anzi, centravanti. Sì, è Dusan Vlahovic, ovviamente, ma oggi non siamo qui per riproporre la solita cantilena. Piuttosto per evidenziare un parallelismo fra l'attuale numero 9 viola, Lucas Beltran, e l'ex… finito alla Juventus.

Non è stata solo colpa di Di Gregorio

La rete - fortunosa, quanto vogliamo - di Monza è arrivata anche per merito di un'attitudine positiva dell'argentino: la sua propensione ad andare a pressare il portiere avversario. Già dalle sue prime uscite in viola, era stato evidente questo aspetto, che ci riporta alla mente proprio l'ex Vlahovic e il suo pressing feroce contro gli estremi difensori avversari.

Da Nzola invece nessun segno

Un attributo che il serbo condivideva anche con Torreira, poi passato anche a Bonaventura… ma non a tutti gli attaccanti. A differenza di Beltran, infatti, Nzola resta sempre molto lontano dal numero uno avversario, una cosa che si vedeva anche con Jovic. Mentre Cabral si sdava di più per pressare, Nzola non fa lo stesso, con la conseguenza che di gol come quello di Beltran non ne troverà mai. Si tratta ovviamente di una piccola peculiarità dell'ex River, ma che serve come il pane ad una formazione che fa del gegenpressing uno dei suoi tanti punti di riferimento tattici.

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